Nell' ultimo numero del periodico Dati Inail, l'Istituto fa il punto su due ambiti in crescita: gli infortuni dei lavoratori italiani all’estero e quelli dei riders.
Ogni anno circa 1.000 denunce riguardano infortuni avvenuti oltreconfine a lavoratori di ditte italiane.
Nel 2023 i casi segnalati sono stati 951, in calo rispetto ai 1.202 del 2022. Le denunce provengono principalmente da Francia, Germania, Austria, Svizzera e Spagna. I più colpiti sono uomini tra i 45 e i 54 anni, impiegati nel settore dei trasporti, nella manutenzione o in grandi cantieri industriali. Mediamente, si registrano 15 casi mortali l’anno.
Sul fronte dei riders, tutelati dall’ INAIL solo dal 2020, sono 1.364 gli infortuni denunciati nel triennio 2021-2023, di cui 7 con esito mortale. Solo nel 2023 si contano 446 casi, con un lieve aumento rispetto al 2022. Il 77% è avvenuto in occasione di lavoro, il 23% in itinere. La gran parte degli infortunati è di sesso maschile (92%) e giovane: il 60% ha meno di 35 anni. Più della metà è nata all’estero in paesi extra - comunitari, soprattutto in Pakistan, Bangladesh e India. Le regioni più colpite sono Lazio, Lombardia, Sicilia e Piemonte, con Roma, Milano e Torino in testa per numero di casi. Le lesioni più frequenti sono contusioni (42%), fratture (37%) e danni agli arti, in particolare mani e ginocchia.
Il report affronta anche l’andamento delle retribuzioni imponibili alle quali applicare l’aliquota contributiva per competenza assicurativa che nella gestione Industria, Commercio e Servizi, tra il 2019 e il 2023 sono cresciute del 16,2%, con un aumento medio annuo del 3,8%.
Infine, viene approfondito il ruolo del Responsabile rischio amianto (Rra), figura chiave nella gestione sicura dei materiali contenenti amianto ancora presenti in molte strutture pubbliche e private.
Fonte: INAIL