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Parità di genere : Dal 6 dicembre finanziamenti per il conseguimento della certificazione


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Nel Piano di Ripresa e Resilienza la parità di genere costituisce una delle tre priorità trasversali della Missione 5 “ Inclusione e Coesione “ , Componente 1 “ Politiche attive del lavoro e sostegno all’occupazione “. L’ intervento intende promuovere nel suo complesso una profonda trasformazione del mercato del lavoro, favorendo le transazioni occupazionali, migliorando l’occupabilità dei lavoratori anche grazie all’innalzamento delle tutele attraverso la formazione. 

L’ obbiettivo è quello di raggiungere entro il 2026 l’incremento di cinque punti percentuali nella classifica dell’ Indice dell’Uguaglianza di genere elaborato dall’ Istituto europeo EIGE. 

A tal fine è stato predisposto un intervento, a titolarità del Dipartimento per le pari opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri, con uno stanziamento di 12,63 miliardi di euro, concentrati su due investimenti specifici : incentivi all’ imprenditoria femminile e il sistema di certificazione della parità di genere. 

Sono quindi molteplici le opportunità e i benefici che la parità di genere può portare in azienda. L’ ottenimento della certificazione oltre a rafforzare l’immagine e la reputazione dell’azienda, consente alle organizzazioni di accedere a sgravi fiscali e alle premialità nella partecipazione ai bandi non solo italiani ma anche europei. 

IL RILASCIO DELLA CERTIFICAZIONE : 

Il Sistema nazionale di certificazione della parità di genere , disciplinato dalla Legge n. 162/2021 e dalla Legge 234/2022, ha tra i suoi obbiettivi quello di promuovere la trasparenza sui processi lavorativi nelle imprese, riducendo il “ gender pay gap “ , aumentando le opportunità di crescita in azienda e tutelando la maternità. 

Rapporto biennale sulla parità - Per favorire questo approccio, oltre alla certificazione, è stata prevista la redazione, con cadenza biennale, del rapporto sulla situazione del personale maschile e femminile. Obbligati a presentare il documento sono i datori di lavoro pubblici e privati che occupano più di 50 dipendenti mentre i datori con organici inferiori possono presentarlo su base volontaria.

Le modalità di compilazione e i termini per il successivo invio telematico sono state definite dal Ministero del Lavoro con il Decreto interministeriale 29 marzo 2022. CCNL applicato, inquadramenti e avanzamenti di carriera suddivisi per categorie professionali sono solo alcune delle informazioni da fornire con la redazione del rapporto. Previo accertamento e invito alla regolarizzazione da parte dell’ Ispettorato, le aziende non in regola possono ricevere delle sanzioni che vanno fino ad un massimo di 512 euro per la mancata trasmissione, sino alla sospensione per 12 mesi degli eventuali benefici contributivi ai sensi del comma 4 dell’art. 46 del D.Lgs. n. 198/2006. Una trasmissione incompleta, o l’invio di dati mendaci, può essere sanzionata amministrativa con una sanzione amministrativa compresa tra i 1.000 e i 5.000 euro. 

Certificazione della parità – Stilare il rapporto biennale significa avere buone probabilità di avere le carte in regola per ottenere la certificazione. Al suo rilascio provvedono esclusivamente gli organismi di certificazione accreditati presso Accredia che operano sulla base della prassi UNI/PdR 125:2022 in conformità alla norma UNI CEI EN ISO/IEC 17021-1. La prassi di riferimento definisce criteri, prescrizioni ed elementi funzionali attraverso l’adozione di specifici KPI ( Key Performances Indicator ) inerenti alle politiche di parità ( prolungamenti dei congedi obbligatori ; incentivi per la maternità ; accesso automatico allo smart working in presenza di figli minori ). Alle aziende che conseguono la certificazione è destinato uno sgravio contributivo per tutta la durata della certificazione, pari al 1% della contribuzione a carico del datore di lavoro, da fruire su base mensile , fino ad un massimo di 50.000 euro l’anno da riparametrare su base mensile. La fruizione del beneficio è ovviamente subordinata alla regolarità contributiva attestata dal DURC. 

Bandi per il finanziamento delle PMI – Per agevolare il processo di certificazione della parità di genere nelle piccole e medie imprese, il 6 novembre scorso il Dipartimento per le Pari Opportunità ha pubblicato un avviso pubblico con cui sono stati definiti i criteri e le modalità per la concessione dei contributi per ricevere assistenza tecnica e di accompagnamento per l’ottenimento della certificazione della parità di genere. Dotazione complessiva di 10 milioni di euro, 8 dei quali destinati al supporto alle PMI. 

L’ avviso prevede due linee di agevolazioni : 

a) per l’ assistenza tecnica e accompagnamento è prevista l’assegnazione di un voucher per ciascuna impresa fino a 2.500 euro sotto forma di servizi specialistici. Trattasi di supporto all’utilizzo dei tools informativi, azioni di affiancamento erogate da esperti appositamente selezionati per l’implementazione del Sistema di gestione per la parità di genere, per il monitoraggio degli indicatori di performance e la definizione degli obiettivi strategici e per la pre-verifica della conformità del Sistema di Gestione. 

b) per il rilascio della certificazione è prevista l’assegnazione di contributi fino a 12.500 euro per impresa, in relazione alla dimensione, sotto forma di servizi di certificazione della parità di genere erogati dagli Organismi iscritti nell’apposito Elenco. 

I contributi, soggetti alla disciplina europea degli aiuti di stato, verranno concessi con la classica modalità a sportello con l’esame delle istanze presentate in ordine cronologico. 

Le richieste andranno inviate a partire dalle ore 10:00 del 6 dicembre 2023 fino alle ore 16:00 del 28 marzo 2024, salvo esaurimento delle risorse disponibili, sulla piattaforma appositamente predisposta al link [https://certificazioneparitadigenere.unioncamere.gov.it/dintec/accedi]. 

La misura è gestita da Unioncamere e richiede un semplice test di pre-screening con il quale l’azienda attesta l’idoneità a ad intraprendere il percorso di certificazione.