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Piano nazionale nuove competenze : Al via nuovi standard per la formazione professionale


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E' stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto del Ministro del lavoro e del Ministro dell’economia per l'adozione del Piano nazionale nuove competenze (PNC).

Il PNC, secondo quanto previsto dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), ha “l’obiettivo di riorganizzare la formazione dei lavoratori in transizione e disoccupati, mediante il rafforzamento del sistema della formazione professionale e la definizione di livelli essenziali di qualità per le attività di upskilling e reskilling in favore dei beneficiari di strumenti di sostegno (NASPI e DIS-COLL), dei beneficiari del reddito di cittadinanza e dei lavoratori che godono di strumenti straordinari o in deroga di integrazione salariale (CIGS, cassa per cessazione attività, trattamenti in deroga nelle aree di crisi complessa). Il Piano integrerà anche altre iniziative, riguardanti le misure in favore dei giovani – quale il rafforzamento del sistema duale (…) – e dei NEET, oltre che le azioni per le competenze degli adulti, a partire dalle persone con competenze molto basse”. … Per i lavoratori occupati è inoltre previsto, a valere sulle risorse di REACT-EU, il Fondo nuove competenze al fine di permettere alle aziende di rimodulare l’orario di lavoro e di favorire attività di formazione sulla base di specifici accordi collettivi con le organizzazioni sindacali.” 

I principali target di riferimento del PNC sono i disoccupati e i beneficiari di politiche attive e di sostegno del reddito, i giovani, gli occupati. 

Avendo presente tali target, nel PNC vengono preliminarmente individuati i fabbisogni di competenze che, per quanto riguarda gli occupati, vengono cosi riassuntivamente evidenziati: “Come rilevato nel Piano Strategico Nazionale per lo sviluppo delle competenze della popolazione adulta, oltre metà della popolazione adulta italiana in età lavorativa è potenzialmente bisognosa di riqualificazione (tra il 53 e il 59% dei 25-64enni). Infatti, ai circa 13 milioni di adulti con un basso livello di istruzione (ISCED 0-2) (pari al 39% dei 25-64enni), si sommano coloro “con scarse capacità digitali, di alfabetizzazione e di calcolo; individui occupati in posti di lavoro scarsamente qualificati e/o in lavori destinati a subire presto un importante cambiamento tecnologico, rendendo potenzialmente obsolete le attuali competenze”. 

In generale, il PNC si pone come un quadro generale di coordinamento in particolare per le misure che il PNRR prevede nell’ambito della Missione 5, componente 1/ Politiche attive del lavoro e formazione nonché della Missione 4 con riferimento al sistema dell’istruzione, risultando in particolare in rapporto con il Programma di riforma Garanzia per l‘Occupabilità dei lavoratori (GOL) e puntando ad orientare le misure riguardanti la formazione professionale dei destinatari di tale Programma (il relativo decreto interministeriale è alla registrazione da parte della Corte dei conti). 

A fronte dei 3 milioni di lavoratori che dovranno essere presi in carico da GOL, almeno 800 mila lavoratori dovranno essere coinvolti in attività di formazione, di cui 300 mila per il rafforzamento di competenze digitali. 

Nell’area degli occupati, rileva che il Fondo nuove competenze, già sperimentato, sia destinatario di un nuovo finanziamento di almeno un miliardo di euro.

Fonte: Gazzetta Ufficiale