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Detassazione premi produttività aprile 2022 : 70.964 i contratti depositati


Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha pubblicato il Report sull’andamento dei premi di produttività, ricavato dalla procedura per il deposito telematico dei contratti aziendali e territoriali finalizzata alla detassazione dei premi di risultato e del welfare aziendale. 

Il regime agevolativo prevede l'applicazione di una tassazione sostitutiva IRPEF al 10% sull'ammontare dei premi di risultato, intendendo per tali quelle somme di ammontare variabile la cui corresponsione sia legata ad incrementi di produttività, redditività, qualità, efficienza o innovazione e che trovano la loro fonte istitutiva da accordi collettivi aziendali o territoriali. La norma prevede l'applicazione di una imposta sostitutiva dell' IRPEF e delle addizionali regionali e comunali del 10% per i redditi di lavoro dipendente  fino a 80.000 euro annui( nell anno precedente ) e nel limite massimo di 3.000 euro annui.

PREMI PRODUTTIVITA’ E PANDEMIA : 

Durante la crisi pandemica, la contrattazione decentrata si è dovuta impegnare, oltre che sul sostegno economico dei lavoratori in caso di sospensione o riduzione delle attività produttive, sulla necessità di garantire, ove possibile, lo svolgimento in sicurezza delle attività , sperimentando soluzioni innovative su vasta scala, come lo smart working. 

La brusca frenata economica e il conseguente mutamento dei temi trattati dalla contrattazione sono entrambi fattori che hanno inciso negativamente sulla diffusione della contrattazione collettiva di secondo livello. In riferimento ai dati raccolti negli ultimi quattro anni sono stati: 

  • 12.099 gli accordi depositati nel 2018 ;
  • 11615 nel 2019;
  • 6.784 nel 2020;
  • 9.015 nel 2021;

Dopo la forte contrazione del 2020, nel 2021, anno della progressiva ripresa, le aziende hanno puntato in larga parte su risultati realmente raggiungibili e misurabili, legando i premi a indici di performance aziendali di produttività, a scapito della redditività e della qualità. Non a caso l’indicatore che ha registrato il maggiore arretramento è l’indice qualitativo di soddisfazione della clientela (-30,2 per cento). 

APRILE 2022 : 

Con la guerra alle porte dell’Europa e una pandemia ancora in corso, l’andamento della contrattazione degli strumenti premiali e della loro convertibilità in welfare non sembra registrare ulteriori rallentamenti nel 2022. Rispetto alla rilevazione di un anno fa, in cui si contavano 2112 depositi, al 15 aprile 2022 sono stati depositati 1986 nuovi contratti, per un totale complessivo di 70.964 accordi dal 2016 ad oggi. Di questi settantamila solo 6.618 contratti aziendali e 958 contratti territoriali sono ancora attivi. 

Andando a vedere più nel dettaglio, permane una diffusione frammentata dei contratti. In particolare, sia la contrattazione dei premi di produttività sia del welfare sembra essere maggiore nelle imprese medio-grandi del Nord con particolare riguardo ad alcuni settori specifici. Tra le aziende che hanno depositato i contratti, il 75% è concentrato al Nord , il 17% al Centro il 8% al Sud. Una analisi per settore di attività̀ economica evidenzia come il 60% dei contratti depositati si riferisca ai Servizi, il 39% all’Industria e il 1% all’Agricoltura. Se invece ci si sofferma sulla dimensione aziendale otteniamo che il 51% ha un numero di dipendenti inferiore a 50, il 34% ha un numero di dipendenti maggiore uguale di 100 e il 15% ha un numero di dipendenti compreso fra 50 e 99. Nel complesso le aziende più piccole risultano quindi nettamente sottorappresentate se confrontate con i dati Istat sull’effettiva distribuzione delle imprese italiane, che vedono una grandissima prevalenza di PMI.

l valore annuo medio del premio risulta stabile se comparato al 2021 e risulta pari a 1.520,45 euro, di cui 1.663,35 euro riferiti a contratti aziendali e 739,76 euro a contratti territoriali.

Fonte: Min. Lavoro