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Disparità di genere : Il Consiglio UE si adopera per affrontare il problema del divario retributivo


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Il Consiglio Europeo ha adottato delle conclusioni dal titolo "Affrontare il problema del divario retributivo di genere: Valorizzazione e ripartizione del lavoro retribuito e del lavoro assistenziale non retribuito", in cui invita la Commissione e gli Stati Membri a mettere in atto misure per la riduzione del divario retributivo di genere e un equa ripartizione del lavoro assistenziale. Le conclusioni sono basate su una relazione dell'Istituto europeo per l'uguaglianza di genere elaborata nell'ambito del riesame dell'attuazione del programma delle Nazioni Unite per la parità di genere e l'emancipazione femminile (piattaforma d'azione di Pechino).

Stati membri e Commissione sono chiamati ad andare oltre l’impegni della recente direttiva UE 2019/1158, ponendo in essere misure che consentano l’equa ripartizione tra lavoro retribuito e quello assistenziale non retribuito. Per realizzare questo equo bilanciamento, il Consiglio ritiene essenziale migliorare l’offerta delle infrastrutture pubbliche e private al fine di consentire l’ “ esternalizzazione “ del lavoro assistenziale.

Il Consiglio chiede, inoltre, alle parti sociali di tenere in debito conto la parità di genere nel contesto della contrattazione collettiva, per sviluppare e definire maggiormente un quadro per la condivisione in modo equo degli impegni familiari e assistenziali. 

Il problema della disparità di genere, anche se diffuso in tutti i paesi europei, riguarda in particolare proprio l’Italia. Nonostante i più recenti dati Eurostat mostrino una crescita del tasso di attività delle donne italiane, il dato resta comunque il più basso in Europa, segno che la parità di genere continua ad essere un miraggio soprattutto per quanto riguarda l’aspetto retributivo oltre che per le percentuali d’impiego.

Secondo i dati EUROSTAT 2019, in Italia nel 2018 quasi una donna su tre era a casa e non era interessata ad entrare nel mercato del lavoro, contro una media europea inferiore al 20%.  

Fonte: Consiglio UE