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Presidente del Garante per la protezione dei dati personali: epidemia da Covid-19 e protezione dei dati riguardanti i lavoratori


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Il Presidente del Garante per la protezione dei dati personali, nell’audizione tenuta presso la Commissione lavoro del Senato della Repubblica il 13 maggio u.s., ha affrontato importanti questioni, offrendo molteplici elementi e indicazioni da avere ben presente in questa fase di emergenza.

I principi da cui il Garante muove sono stati così sintetizzati nel corso della audizione: "La protezione dei dati – qualificata come fondamentale di diritto di libertà dalla Carta di Nizza – è in questo senso, un cursore importante della sostenibilità del governo dell’emergenza, sotto il profilo delle garanzie democratiche. In quanto diritto di applicazione straordinariamente trasversale a ogni ambito della vita (dal lavoro alle relazioni interpersonali, dai rapporti commerciali all’immagine pubblica di sé, ecc.), racconta molto del rapporto, appunto, tra la vita e le regole… … Nel contesto emergenziale che viviamo – di per sé incline ad approfondire le diseguaglianze – la valenza garantista della protezione dati, in particolare in ambito lavorativo, è se possibile ancor più determinante, in ragione dell’estensione dei poteri datoriali per fini anzitutto di prevenzione dei contagi.
Ma per impedire abusi nell’esercizio di tali poteri, è necessario delimitarne l’ambito, che non può essere interamente rimesso alla contrattazione individuale, proprio per i limiti che caratterizzano la capacità dispositiva del lavoratore nell’ambito di un rapporto asimmetrico quale quello in esame.
La disciplina di protezione dati, unitamente alle garanzie giuslavoristiche, interviene a impedire proprio questi abusi e le conseguenti forme di coartazione della libertà del lavoratore, altrimenti soggetto a facili quanto pericolose “servitù volontarie
”.

Sulla base di questi principi, nell’audizione è stata trattata una serie di questioni attinenti ai controlli datoriali a fini di prevenzione del contagio e alle nuove forme del lavoro e, in particolare, allo smart-working nell’ambito di un più ampio processo di digitalizzazione.

Le riflessioni presentate nella audizione hanno riguardato anche il ruolo del medico competente, ancor più importante stante l’esigenza di avvalersi anche della sorveglianza sanitaria a fini di protezione dei lavoratori rispetto al rischio del contagio e, al tempo stesso, in considerazione della natura particolare dei dati personali che ciò comporta.

Fonte: Garante privacy