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Salario minimo : Il Comitato economico e sociale europeo esprime il proprio parere


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Su richiesta del Parlamento europeo in vista di una prossima iniziativa della Commissione su salari minimi equi, il Comitato economico e sociale (CESE) ha elaborato un parere esplorativo a partire da diverse opinioni al suo interno: il Gruppo Lavoratori e il Gruppo Diversità concordano sull’idea che i lavoratori dovrebbero essere tutelati assicurando salari minimi equi che consentano un tenore di vita dignitoso ovunque essi lavorano; il Gruppo Datori di lavoro è del parere che la determinazione dei salari sia una questione nazionale, da trattare conformemente alla caratteristiche specifiche dei rispettivi sistemi nazionali.

Il parere ha comunque presente che la Commissione non si prefigge di istituire un “salario minimo europeo” unico o di armonizzare direttamente il livello dei salari minimi in tutta l’UE e che rispetterà pienamente le competenze e le tradizioni nazionali, la specificità di ciascun Paese e la libertà contrattuale delle parti sociali.

Il parere del CESE è il risultato di consultazioni con le parti interessate di cinque Paesi, scelti sulla base dei loro meccanismi di determinazione del salario minimo, cioè Germania, Polonia, Romania, Spagna e Svezia, e di un'audizione pubblica con gli attori a livello europeo.

In particolare, le visite programmate presso i predetti Paesi sono state sostituite, a causa della pandemia, da un questionario semi-strutturato nonché da videoconferenze di follow-up.

La varietà dei soggetti coinvolti spiega la non univocità delle risposte, anche considerando la complessità di un intervento sui meccanismi di determinazione dei salari che, per tutti, deve essere necessariamente, come sottolinea il parere, “equilibrato e prudente”, “basarsi su un'analisi accurata della situazione negli Stati membri e rispettare pienamente il ruolo e l'autonomia delle parti sociali, nonché i diversi modelli di relazioni industriali”.

Fonte: CESE