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Assolombarda – Osservatorio sul Welfare Aziendale: Rapporto 2018


welfare aziendale

Assolombarda Confindustria Milano Monza e Brianza con la collaborazione dei maggiori operatori welfare del territorio, quali Easywelfare, Edenred, DoubleYou, Assiteca, Valore Welfare e Eudaimon hanno creato circa un anno fa l’Osservatorio sul welfare aziendale, con lo scopo di dar vita a un luogo di elaborazione e produzione di cultura del welfare aziendale attraverso un approccio scientifico che fotografi le sue dinamiche evolutive e monitori il mercato.

Sull'argomento:L'importanza del welfare integrativo

L’Osservatorio sul Welfare Aziendale si pone come un vero e proprio strumento di interpretazione dei trend del settore, attraverso l’attivazione di strumenti per il monitoraggio periodico e per la condivisione e la promozione delle best practice.

Stando a quanto emerge dall’ rapporto annuale 2018 dell’ Osservatorio sul Welfare aziendale di Assolombarda, gli accordi aziendali con contenuto di welfare sono il 33% del totale a livello italiano, mentre tra le imprese associate a Assolombarda nell’area di Milano, Lodi, Monza e Brianza la percentuale supera il 60%.

Cresce, inoltre, la somma messa a disposizione e aumenta l’importo speso. Infatti stando ai dati forniti dai provider l’ammontare medio della spesa per welfare aziendale è salito del 7,5%, dai 558 euro rilevati nel 2017 ai 600 registrati nel 2018. Il budget totale a disposizione di ogni lavoratore corrisponde a 909 euro nel 2018, il +14,1% in più dei 797 euro stimabili nel 2017.

Pur trattandosi di indicatori solo parziali, dal momento che tengono conto solo delle iniziative formalizzate in accordi depositati, si tratta di un chiaro segnale che il fenomeno si sta ulteriormente sviluppando nel nostro Paese. Sempre più spesso le parti scelgono di finanziare le misure di welfare attraverso la conversione di parte del premio di risultato, con la possibile integrazione di un l’importo fisso destinato a welfare. Tra le misure di welfare offerte ai lavoratori perde un po’ rilevanza la ristorazione a favore di scuola/istruzione, assistenza sanitaria, area assistenziale e previdenza.

Tra le misure di welfare particolarmente richieste rientra la categoria “scuola e istruzione”, che assorbe quasi il 40% degli acquisti contabilizzati dai provider. Seguono per importanza i fringe benefit (20%), previdenza (15%), assistenza sanitaria (13%) e area culturale/ricreativa (11%). 

I dati più recenti (di fonte Ocse) risalenti al 2013, che offrono un confronto a livello internazionale , registrano una crescita generalizzata della spesa sociale privata – compreso il welfare aziendale – ma a velocità diverse. L’Italia con il +45% tra il 1990 e il 2013 è agli ultimi posti in termini di crescita. Se la Svezia, che ha visto più che triplicare (+282%) la spesa sociale privata, rappresenta un’eccezione, davanti all’Italia troviamo anche a Paesi con una minore tradizione di welfare come Francia (+146%), Regno Unito (+61%) e Germania (+60%).

Nonostante la sempre maggiore diffusione, c’è ancora molto da fare e le politiche di welfare aziendale devono continuare ad essere sostenute come elemento ormai fondamentale per garantire la tenuta del sistema pubblico, in una logica di integrazione e complementarietà.

Fonte: Assolombarda – Osservatorio Welfare Aziendale