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Garante Privacy – Audizione in Commissione su Reddito di Cittadinanza


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Proseguono le audizioni delle parti sociali in XI° Commissione Lavoro del Senato della Repubblica nell’ambito dell’iter di conversione del DL 28 gennaio 2019, n. 4, recante ”disposizioni urgenti in materia di reddito di cittadinanza e di pensioni” . Questa volta è il turno del Garante della Privacy Antonello Soro. Il Presidente è intervenuto manifestando numerose perplessità riguardo il mancato rispetto della normativa sulla protezione dei dati personali, da parte del DL 28 gennaio 2019, n. 4.

Depositata a margine dell’audizione, la memoria del Garante della Privacy evidenzia diverse criticità nelle complesse procedure del Reddito di Cittadinanza.

Il meccanismo di riconoscimento ed erogazione del sussidio richiede innanzitutto il trattamento di dati particolarmente sensibili, perché riguardanti lo stato di salute oppure l’eventuale sottoposizione a misure restrittive della libertà personale, nonché alle condizioni di disagio del richiedente e del suo nucleo familiare. Per un tale trattamento è richiesta un’interconnessione tra banche dati che rende ancor più delicata la gestione delle informazioni.

A riguardo il Garante evidenzia come, non essendo stato richiesto il parere preventivo di cui all’art. 36, parg. 4 del Regolamento generale sulla protezione dei dati, che disciplina la consultazione preventiva dell’Autorità, non sia stato possibile evidenziare nel dettaglio i rischi derivanti dal trattamento e individuare misure idonee a mitigarli, così da evitare limitazioni dei diritti degli interessati sproporzionate e ingiustificate.

Allo stato attuale, dunque, l’intero meccanismo non appare assolutamente idoneo a soddisfare i requisiti del diritto europeo e richiede un’attenta opera di valutazione dei rischi in conformità agli art. 25 e 35 del Regolamento europeo. Ciò richiederà l’adozione di regole più stringenti per l’accesso alle banche dati da parte degli operatori, oltre ad ulteriori accorgimenti per garantire qualità ed esattezza dei dati.

Infine l’Autorità Garante della Privacy esprime preoccupazione in merito al rilascio delle attestazioni ISEE in versione precompilata, per il fatto che il dichiarante avrà a disposizione così non solo le informazioni da lui stesso fornite, ma anche quelle contenute nelle banche dati dell’INPS o dell’Agenzia delle Entrate. In secondo luogo vengono rilevate delle carenze per quanto riguarda l’informativa sul trattamento dei dati personali sul sito web del Reddito di Cittadinanza.

Fonte: Garante della Privacy