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Lavoro e previdenza sono i nodi irrisolti per la manovra 2022 da 23 miliardi


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Il Consiglio dei Ministri ha approvato il “Documento programmatico di bilancio per il 2022”, che illustra le principali linee di intervento che verranno declinate nel disegno di legge di bilancio e gli effetti sui principali indicatori macroeconomici e di finanza pubblica.

Per ora solo una griglia di numeri inviata a Bruxells, in ritardo rispetto alla scadenza stabilita dall'art. 6 Reg. UE n.473/2013 al 15 ottobre di ciascun anno, a cui è associata l'elenco delle misure che comporranno la prossima Legge di Bilancio vera e propria, esaminata solo a partire dalla fine della prossima settimana dopo il placet della Commissione Europea e Eurogruppo

Il documento prende come riferimento il quadro programmatico definito nella Nota di Aggiornamento al Documento di Economia Finanza 2021 e quantifica le misure inserite nella manovra di bilancio. Una manovra che avrà l’obiettivo di sostenere l’economia nella fase di uscita dalla pandemia e rafforzare il tasso di crescita nel medio termine. Prevista una base di partenza da 22-23 miliardi, pari a 1,2 punti di PIL, da finanziare anche con extra deficit ( differenza tra indebitamento a livello tendenziale ) che secondo le stime contenute nel documento si ridurrà al 4,4% per il prossimo anno, mentre l'indebitamento programmatico si attesterà al 5,6% del PIL. Di seguito i principali ambiti di intervento :  

RIFORMA FISCALE : La fetta più grossa è destinata proprio al fisco. Ai 2 miliardi esistenti per il taglio delle tasse sul lavoro vengono aggiunti 6 miliardi per un totale di 8 miliardi nel 2022 e 9 miliardi a regime, anche grazie all'eliminazione dell'aggio sulle cartelle esattoriali ( remunerazione che l'Agente della riscossione percepisce per la sua attività ) che frutta 900 milioni. Ancora nessuna ipotesi su come usare queste risorse. In ballo un possibile intervento su Irpef, Irap o contributi. Inoltre rinvio al 2023 della plastic-tax e dell sugar-tax e risorse per calmierare il rincaro dei costi energetici.

PENSIONI E PREVIDENZA : Uno dei capitoli maggiormente spinosi è certamente quello pensionistico. Il governo propone di superare Quota 100 con Quota 102 nel 2022 e Quota 104 nel 2023. L'obbiettivo è  attenuare lo scalone di 5 anni che si viene a creare da gennaio, tra l'età per la vecchiaia di Quota 100 (62 anni) e quella ordinaria (67 anni). Si vuole prorogare poi l'Ape sociale, l'anticipo pensionistico per disoccupati e lavoratori disagiati. Ma il suo allargamento ad altre categorie di lavori gravosi viene per ora congelato. Mentre Opzione Donna non verrebbe riconfermata. Si studiano agevolazioni per gli esuberi di personale nelle piccole aziende. 

CASSA INTEGRAZIONE : Ancora indietro i lavori per la riforma degli ammortizzatori sociali prevista non prima dell'avvento 2022. Nella riforma pensata dal Ministro Orlando è previsto un ammortizzatore universale per tutti i lavoratori, precari e non, e per tutte le imprese grandi e piccole. La Cassa integrazione ordinaria si espande, quella straordinaria potenziata, il décalage dell'assegno di disoccupazione (Naspi) attenuato partendo dal 6° mese anzichè dal 4°. Diventerà strutturale il congedo parentale obbligatorio di 10 giorni per i padri. Rispetto alle ambizioni iniziali - 8 miliardi il costo della riforma pensata dal ministro del Lavoro Orlando - lo stanziamento per ora sembra limitarsi a 3,5 miliardi, comprensivo del capitolo pensioni. Le piccole aziende oggi escluse dai versamenti di fondi per la Cig dovranno cominciare a contribuire, seppur parzialmente, già dal 2022.

SUSSIDI : Altro fronte caldo è quello del reddito di cittadinanza. Il Governo propende per rifinanziare  lo strumento con un altro miliardo nel 2022 allineando il livello di spesa a quello del 2021, ossia 8,7 miliardi. Nel restyling della misura viene previsto un potenziamnto dei controlli ex ante, anziché ex post come oggi, e un meccanismo di incentivi e disincentivi per spingere al lavoro i beneficiari. Al vaglio una riduzione dell'assegno se si rifiuta l'offerta di lavoro e alla possibilità di cumulare Reddito e occupazione part-time.

INVESTIMENTI PRIVATI E IMPRESE: Prorogate e rimodulate le misure di transizione 4.0 e quelle relative agli incentivi per gli investimenti immobiliari privati. Ad essere rifinanziati saranno anche il Fondo di Garanzia Pmi, la cosiddetta ‘Nuova Sabatini’ e le misure per l’internazionalizzazione delle imprese.