Con la risposta n. 182/2019 , l’ Agenzia delle Entrate fornisce il proprio parere in ordine all’eleggibilità a credito d’imposta per attività di ricerca e sviluppo dei compensi ricevuti dall’amministratore unico, per lo svolgimento di attività di sviluppo tecnologico nelle forme e nei modi previsti dal DL 23 dicembre 2013, n. 145 convertito, con modificazioni, dalla L. 21 febbraio 2014, n. 9 e sue successive modificazioni ( da ultimo la Legge di bilancio per l’anno 2019 ) .
Nella risposta n. 182/2019, l’Agenzia delle Entrate non fa altro che ribadire quanto già espresso con la circ. n. 5/E del 16.03.2016 parag. 2.2.1, considerando ammissibile al credito d’imposta compensi corrisposti all’amministratore per l’attività di ricerca e sviluppo.
Resta inteso che l’attività svolta deve essere adeguatamente comprovata da idonea documentazione e il compenso è agevolabile solo per la parte che remunera l’attività di ricerca effettivamente svolta dall’amministratore.
Eventuali controlli da parte dell’ Amministrazione finanziaria potranno riguardare la documentazione dell’attività svolta, l’effettività, l’imputazione temporale e la congruità dei costi sostenuti e la sussistenza di eventuali profili simulatori delle operazioni poste in essere.
Fonte: Agenzia delle Entrate – Risposta n. 182/2019