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Al via la 3° edizione del Fondo Nuove Competenze. Novità per imprese e lavoratori.


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La transizione digitale ed ecologica non è più un'opzione, ma una necessità per le aziende, che devono essere pronte a innovare per competere.

Per farlo, occorrono competenze aggiornate, capaci di rispondere alla domanda di innovazione tecnologica, di sostenibilità ambientale, di efficientamento energetico e di nuovi modelli organizzativi.  A queste esigenze risponde il Fondo Nuovo Competenze reso nuovamente operativo, in attesa della pubblicazione dell’ avviso pubblico per l’adesione, con la pubblicazione nella giornata del 26 novembre del decreto 10 ottobre 2024 recante le nuove disposizioni attuative.

Il Fondo giunge quindi alla sua terza edizione con una veste rinnovata per il 2024 – 2025.

Per questa edizione l’iniziativa assume una nuova denominazione “ Competenze per l’innovazione “ ed è finalizzato ad accompagnare i processi di transizione digitale ed ecologica dei datori di lavoro, nonché a favorire nuova occupazione , attraverso il riconoscimento di un contributo al costo del lavoro dei soggetti coinvolti in percorsi formativi di accrescimento delle competenze.  

Gli ambiti sopra richiamati rappresentano solo in parte i fabbisogni formativi che possono essere colmati con la formazione finanziata. Questi si estendono non solo alle competenze necessarie per affrontare le transizioni digitali e green , già previste a partire dalla seconda edizione ( strumenti digitali e di intelligenza artificiale ; efficientamento energetico ;  transizione ecologica e economia circolare ). Vi rientrano ora anche  ambiti di estrema attualità come sostenibilità e welfare aziendale in quanto ascrivibili a processi di innovazione organizzativa, di processo e di prodotto in grado di influenzare il benessere organizzativo in azienda.

Questa edizione del Fondo prevede interventi pensati per rispondere alle esigenze di diverse realtà con una dotazione di 730 milioni di euro secondo la seguente ripartizione :

1.       il 25% ( risorse destinate 182,5 mil di € ) ai “sistemi formativi” di gruppi di imprese di grandi datori di lavoro di riferimento, con capofila un “big player” (Direttiva UE 2023/2775);

2.       un altro 25% ( risorse destinate 182,5 mil di € ) alle “filiere formative” organizzate e non organizzate di datori di lavoro di imprese di piccole e medie dimensioni che operano preferibilmente nell’ambito di distretti territoriali, specializzazioni produttive, reti o filiere con vocazione produttiva ed economica;

3.       il restante 50% (  365mil di € ) a singoli datori di lavoro.

Ogni progetto formativo sarà supportato con contributi variabili, da 2 fino a un massimo di 12 milioni di euro, per garantire un impatto significativo anche su filiere e distretti produttivi spesso meno coinvolti nelle precedenti edizioni.

Per quanto concerne la platea dei potenziali beneficiari della formazione, elemento chiave è rappresentato dall’estensione dell’intervento anche a disoccupati e lavoratori stagionali. La novità della terza edizione del Fondo Nuove Competenze risiede nella finalità specifica di accompagnare i processi di innovazione, mirando a coinvolgere non solo i lavoratori già attivi, ma anche i giovani neoassunti e i disoccupati preselezionati per l’assunzione affinchè    i nuovi assunti abbiano già un buon bagaglio di competenze necessarie per inserirsi in modo veloce ed efficace nelle aziende.     

L'innovazione di questa edizione si riflette anche nella modalità di erogazione della formazione: per la prima volta si introducono i "voucher formativi per l'innovazione", particolarmente utili per le piccole imprese dove l’interventi normativi molto spesso richiedono una maggiore flessibilità e rapidità rispetto alle grandi realtà. 

Possono accedere ai finanziamenti del Fondo i datori di lavoro privati, incluse le società a partecipazione pubblica, all’unica condizione di aver sottoscritto accordi collettivi di rimodulazione dell’orario di lavoro finalizzati a percorsi formativi di accrescimento delle competenze dei lavoratori. Per le aziende aderenti a Fondi interprofessionali gli accordi dovranno essere stipulati secondo le modalità previste dal proprio Fondo di riferimento.

Si ricorda che il fondo finanzia parte del costo orario dei lavoratori che, in coerenza con le intese di rimodulazione dell’orario di lavoro, sono coinvolgiti in percorsi formativi. Il finanziamento riguarda il 60% della retribuzione e il 100% dei contributi previdenziali e assistenziali delle ore destinate alla formazione. Nei percorsi formativi presentati da sistemi formativi e filiere formative di cui al punto 1. ( vedi sopra ) la quota retributiva del finanziamento sale all’80 per cento. Il finanziamento arriva al 100% nel caso disoccupati da oltre 12 mesi assunti successivamente alla data di pubblicazione del decreto ministeriale, e prima dell’avvio della formazione, con contratto di apprendistato di alta formazione e ricerca ( cd. apprendistato di 3° livello )  .

Nel caso gli accordi sindacali prevedano la partecipazione al progetto formativo di disoccupati preselezionati dall’azienda, assunti per almeno il 70% di loro con contratto di apprendistato o a tempo indeterminato entro la presentazione del saldo, al datore di lavoro vengono riconosciuti 800 euro per ogni disoccupato assunto, con conguaglio fino al 100% della retribuzione degli altri lavoratori già assunti e in formazione. Il contributo può subire un decalage a 300 euro per i disoccupati assunti con contratto stagionale di durata non inferiore a 120 giorni nei settori turismo e agricoltura.

A breve verrà pubblicato da Sviluppo Lavoro Italia l’avviso pubblico che specificherà ulteriormente le modalità di adesione al Fondo. 

Fonte: Min. Lavoro