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COVIP – Relazione annuale per l’anno 2023


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Dopo lo stallo del 2022, il 2023 è stato per la previdenza complementare l’ anno della ripartenza anche se non priva di criticità.

L’adesione resta ancora bassa tra le categorie che avrebbero maggior bisogno di una pensioni integrativa : giovani, ancora lontani dall’età pensionabile, donne , spesso con carriere discontinue, e lavoratori del Mezzogiorno.

Questo è in estrema sintesi il quadro delineato dalla Relazione annuale della Commissione di Vigilanza sui Fondi Pensione presentata ieri alla Camera dei Deputati relativamente all'andamento registrato nel corso del 2023    

Secondo le stime riportate nel documento, a fine 2023 i fondi pensione erano 302: 33 fondi negoziali, 40 fondi aperti, 68 piani individuali pensionistici (Pip) e 161 fondi pensione preesistenti.

Quanto alle adesioni, il 47,8% degli iscritti ha un’età compresa tra 35 e 54 anni, il 32,9% ha almeno 55 anni. Gli iscritti versanti nel 2023 sono stati 6,7 milioni, il 72,4% del totale mentre la contribuzione media è di 2.810 euro.

Per il resto crescono i rendimenti dei comparti azionari , in media, hanno fatto registrare un +10,2% per i fondi negoziali, +11,3% per quelli aperti e +11,5% per i Pip, i Piani individuali pensionistici. Crescono anche le risorse movimentate dai Fondi, che registrano un + 9,1 % toccando un 224,4 miliardi a fronte dei 114,3 miliardi gestite dalle Casse di previdenza

La COVIP coglie l’occasione per ribadire che “ un’adeguata strutturazione del sistema previdenziale su più pilastri appare sempre più necessaria per mitigare i rischi specifici che interessano il sistema pensionistico di base e per aumentare la probabilità di conseguire prestazioni previdenziali nel complesso più elevate “. Anche per questo viene suggerita una “ rimodulazione degli attuali benefici fiscali, a partire dalla soglia di deducibilità dei contributi versati (fino a 5.164,57 euro), che «potrebbero trasformarsi in una contribuzione di ingresso nelle prime fasi lavorative. “ Inoltre secondo la COVIP “ andrebbe anche consentito di riportare ad anni successivi gli spazi di deducibilità di cui non si è goduto nell’anno di riferimento. Ciò incentiverebbe la partecipazione di quanti hanno redditi più variabili, come i lavoratori autonomi. “

Fonte: COVIP