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INL – Circ. n. 7 del 06.05.2019 : L. n. 296/2006 - fruibilità degli incentivi e contrattazione collettiva


accordi contrattazione collettiva
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Con la circ. n. 7 del 06.05.2019 , l’ Ispettorato del Lavoro ( INL ) fornisce ulteriori chiarimenti in merito all’applicazione dell’ art. 1, comma 1175, della L. n. 296/2006. La disposizione subordina il godimento di benefici normativi e contributivi previsti dalla normativa in materia di lavoro e legislazione sociale, al possesso di determinati requisiti da parte del datore di lavoro di seguito elencati:

  1. Rispetto degli obblighi di legge;
  2. DURC – Documento unico di regolarità contributiva;
  3. Rispetto degli accordi collettivi di I° e II° livello stipulati dalle organizzazioni sindacali comparativamente più rappresentative sul piano nazionale.

La circ. n. 7 del 06.05.2019 va ad integrare quanto già illustrato dall’ INL con la circ. n. 3 del 25.01.2018 , in ordine agli accertamenti sul “ rispetto degli accordi e contratti collettivi “.

L’INL precisa che gli accertamenti dovranno coinvolgere il merito del trattamento economico/normativo effettivamente garantito ai lavoratori ,e non soffermarsi sul dato squisitamente formale dell’applicazione del contratto sottoscritto dalle “ organizzazioni sindacali dei datori di lavoro e dei lavoratori comparativamente più rappresentative sul piano nazionale “.

Da quest’ultima considerazione ne consegue un’altra. Infatti, in caso di trattamenti economici migliorativi o equivalenti a quelli previsti dai contratti riconducibili ad organizzazioni comparativamente più rappresentative, il datore di lavoro potrà fruire dei benefici normativi e contributivi a prescindere dal contratto collettivo applicato o, addirittura, a prescindere dalla formale indicazione, abitualmente inserita nella lettera di assunzione, del contratto collettivo applicato.

Un’ultima precisazione riguarda l’eventuale valutazione di trattamenti economici equivalenti. In tal caso, l’INL ricorda che non andranno presi in considerazione quei trattamenti sottoposti, in tutto o in parte, a regimi di esenzione contributiva e/o fiscale, come avviene per il welfare aziendale.

L’intervento dell’Ispettorato si inserisce nel più ampio dibattito riguardo le possibili misure volte ad arginare il fenomeno del dumping contrattuale e sociale derivante dal proliferare dei cd. contratti pirata, quegli accordi che vengono stipulati con il solo intento di ricercare condizioni di maggior favore per il datore di lavoro, con condizioni peggiorative per i lavoratori.

Connesso a tale problematica è il disegno di legge n. 1232 del 2019, il quale propone l’istituzione di un codice unico da attribuire a ciascun contratto collettivo per creare una base dati dei CCNL completa ed affidabile ma riconducibili alla problematica ci sono anche i disegni di legge relativi al salario minimo legale proposti dall’attuale maggioranza giallo verde.

Fonte: INL – Circ. n. 7 del 06.05.2019