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Alternanza scuola lavoro : Il fondo infortuni colma una grave lacuna normativa


Appena qualche giorno fa, l’attuale Ministro Marina Calderone ha manifestato la volontà di finanziare un “ Fondo per l'indennizzo dell'infortunio mortale durante lo svolgimento delle attività formative. “.  

Le dichiarazioni sono state rilasciate nell’ambito della conferenza stampa di presentazione del bando Isi 2022, tenutasi il 1° febbraio nella sede Inail di Roma. 

La misura sarà inserita in uno dei decreti di prossima emanazione, probabilmente con il Decreto Lavoro con cui il Governo dovrebbe affrontare anche la questione " contratto a termine " e relative causali previste dal DL Dignità

Il Fondo partirà con una dotazione di dieci milioni di euro per il 2023 così da poter rispondere alle richieste per eventi occorsi a partire dal 1° gennaio 2018, data di entrata in vigore della disciplina che regola l’alternanza scuola lavoro ( DL 3 novembre 2017, n. 195 ). Due invece i milioni di euro destinati al Fondo per ciascun anno a partire dal 2024.

Ad essere assicurati saranno gli studenti di ogni ordine e grado , compresi quelli impegnati in percorsi di istruzione e formazione professionale. L'indennizzo alle famiglie, tra l'altro, potrà essere cumulato con l'assegno una tantum corrisposto dall'Inail per gli assicurati. 

Importante ricordare che la proposta di provvedimento muove dall’esigenza di colmare un vuoto normativo emerso con gli spiacevoli avvenimenti che hanno visto giovani studenti vittime di infortuni mortali durante lo svolgimento dei loro percorsi di alternanza scuola lavoro. 

Non va dimenticato il caso di Giuliano Seta, il 18enne morto a settembre dopo essere stato colpito da una lastra di metallo durante l’alternanza scuola lavoro in un’azienda di Noventa di Piave, in provincia di Venezia. Per quanto grave, l’evento non è l’unico isolato. Nel 2022 sono stati denunciati almeno quattro incidenti gravi, di cui tre mortali, che si sommano a migliaia di infortuni denunciati.

L’attuale normativa non prevede risarcimenti da parte dell’ INAIL, fatta salva l’ipotesi in cui l’infortunato in alternanza sia capo famiglia. Diversamente è previsto, ad esempio, per i tirocini coperti dall'assicurazione INAIL. 

Questo perché gli studenti, che fanno un’esperienza di alternanza scuola lavoro, sono considerati formalmente semplici “osservatori” dei processi di lavoro, che devono “orientarsi” per acquisire competenze e diventare “occupabili”. Non sono quindi né stagisti, né lavoratori, né praticanti o apprendisti. 

Ma il vuoto normativo della copertura assicurativa è solo la punta di un iceberg. 

A ben vedere quando si parla di sistema duale e alternanza scuola lavoro si fa riferimento ad una buona riforma, ricca di buoni propositi, andati poi smarriti strada facendo per l’assenza di un adeguato monitoraggio sui risultati, oltre che per l’assenza di una visione chiara delle politiche formative in genere. 

L’alternanza scuola-lavoro esiste infatti fin dal 2003. Fu prevista dalla riforma dell’allora Ministro dell’ Istruzione Letizia Moratti. Prevista in forma volontaria vide l’adesione maggioritaria di molti istituti tecnici e professionali . 

Con la riforma della “ Buona Scuola “del governo Renzi ( L. 107/2015 ), dal 2017 l’alternanza scuola – lavoro è diventata un passaggio obbligatorio per tutti gli studenti degli ultimi tre anni delle scuole superiori, licei compresi. 

Un cambiamento culturale, ancor prima che una modalità didattica innovativa, per la costruzione di una via italiana al sistema duale  , che nel riprendere buone prassi europee, si pone come obbiettivo quello di creare una congiunzione tra il sistema educativo dell'istruzione e il tessuto produttivo delle imprese assieme con l’apprendistato e gli ITS Academy. In tutti e tre i casi fondamentale risulta l’ esperienza pratica che aiuta a consolidare le conoscenze acquisite a scuola e testare sul campo le attitudini, arricchendo complessivamente la formazione e orientando percorso di studi e scelte lavorative.

A secondo del tipo di scuola, poi, è stato previsto un montante orario diverso per l’alternanza scuola lavoro: 90 ore complessive per i licei, 150 per gli istituti tecnici e 210 ore per gli istituti professionali da svolgere in imprese, associazioni sportive e di volontariato, enti culturali, ordini professionali e istituzioni. Tenuto conto delle competenze e alle disponibilità delle aziende e degli enti, è lo studente, assistito dal tutor scolastico, a compiere la scelta. 

Sin qui i buoni propositi. Come tanti progetti, la fase esecutiva si rivela più complicata delle previsioni. Dal 2017 ad oggi sono infatti diverse le segnalazioni delle difficoltà incontrate dalle scuole per l’attivazione dei progetti, e di denunce di studenti relative a esperienze di alternanza sfociate in attività lavorativa non retribuita e in alcuni casi di vero e proprio sfruttamento lavorativo. 

L’Osservatorio nazionale sull’alternanza scuola lavoro, istituito nel 2018 per il monitoraggio , è durato appena cinque mesi per essere poi abolito dalla Legge di Bilancio 2019. L’ultimo rapporto del MIUR è quello risalente all’annualità 2016/2017 e ciò dimostra un controllo pubblico scarso privo di strumenti idonei per la valutazione degli effetti su formazione e incontro tra scuola e mondo del lavoro. 

L’istituzione del Fondo colma quindi una grave lacuna normativa e forse può rappresentare un primo passo verso un tentativo di rilancio dell'intero sistema duale . Da quanto emerge dall’ultimo tavolo tecnico sulla sicurezza promosso da Ministero e parti sociali, non mancheranno, infatti, interventi formativi promossi dai Ministeri del Lavoro e dell' Istruzione per sensibilizzare gli studenti sin dai banchi di scuola verso le tematiche della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro , così da rafforzare ulteriormente l'attività di formazione e prevenzione nei percorsi di alternanza scuola lavoro. 

Per un completo rilancio il Ministero dell’Istruzione sarà a sua volta chiamato a migliorare le procedure amministrative con semplificazioni, check-list per le imprese, modelli di accordi quadro per garantire a studenti, docenti, aziende opportunità chiare e coerenti con il percorso scolastico-formativo , oltre che un concreto rafforzamento della formazione dei tutor chiamati a facilitare le esperienze di scuola lavoro.

ACDR