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III° Rapporto annuale sul mercato del lavoro


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Inail ; Istat ; Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali ; Inps e Anpal hanno pubblicato oggi in contemporanea sui rispettivi siti web il Rapporto annuale “Il mercato del lavoro 2019: una lettura integrata”.

Il lavoro è frutto di una collaborazione portata avanti dal 2016, volta all’implementazione di un sistema informativo statistico sulle dinamiche dell’ occupazione basata su informazioni tra loro complementari, provenienti dai vari attori istituzionali operanti nel mercato del lavoro.

DINAMICHE OCCPUAZIONALI DEL MERCATO DEL LAVORO:

A fronte di livelli di attività economica molto deboli, il mercato del lavoro italiano mostra una dinamica ancora positiva ma in rallentamento. Dopo la frenata del secondo semestre 2018, l’ occupazione era tornata a crescere raggiungendo il massimo storico di 23,4 milioni di unità nel secondo trimestre 2019. Nel terzo è rimasta sostanzialmente invariata, a sintesi dell’aumento dei dipendenti – soprattutto a termine – e del calo degli indipendenti, e nei dati preliminari di dicembre registra un deciso calo sia del numero di occupati sia del tasso di occupazione.

Caratteristica ormai strutturale è la crescita occupazionale a bassa intensità lavorativa: il numero di persone occupate supera il livello del 2008 mentre la quantità di lavoro utilizzata risulta, in termini di monte ore lavorate e ancora sensibilmente inferiore.

CRESCITA DEL PART-TIME E PROBLEMI APERTI:

Sulla qualità del lavoro si concentra il secondo capitolo del rapporto sul mercato del lavoro, con una lettura multifocale di un fenomeno in costante crescita: il diffondersi dei part-time involontari. Un fenomeno determinato da diversi fattori che costituisce la cartina tornasole di generali trasformazioni del mercato del lavoro con ovvie ricadute sulla qualità dell’occupazione e della vita dei lavoratori.

Nel complesso, il part time involontario si associa spesso a situazioni lavorative già minate da vulnerabilità e scarsa qualità del lavoro – più diffuso nei servizi alle famiglie, nelle professioni non qualificate e tra gli occupati atipici – accompagnate da una minore soddisfazione e una più elevata percezione di instabilità lavorativa. Sebbene la quota di lavoratori a orario ridotto sia cresciuta anche tra gli uomini, il fenomeno è ancora molto meno diffuso rispetto alle donne (8,5% e 32,4% rispettivamente).

LE CESSAZIONI DEI RAPPORTI A TEMPO INDETERMIANTO:

Numeri alla mano il rapporto sul mercato del lavoro 2019 evidenzia come la maggioranza dei licenziamenti sia motivata da ragioni economiche. Cresce al contempo l’incidenza dei licenziamenti disciplinari risulta comunque in crescita essendo passata, sul totale dei licenziamenti, dal 7,4% del 2014 al 13% del 2018. Solo il 30 per cento dei lavoratori cessati per licenziamento non accede all’indennità NASPI per ri -collocamento tempestivo.

I TIROCINI NEL MERCATO DEL LAVORO:

Come noto, parliamo di uno strumento a vocazione mista, non del tutto assimilabile né a una pratica formativa né a una esperienza di lavoro. La specificità del mercato del lavoro italiano risiede, poi, nella collocazione delle esperienze di tirocinio all’interno di un quadro unitario di politiche attive. Anche per tale motivo in questi ultimi anni in Italia – come nel resto dell’Europa – l’istituto del tirocinio ha visto un incremento nel numero di esperienze avviate passate dai 227 mila nel 2014 ai 349 mila nel 2018 con una crescita del 53,9%, una progressiva estensione della tipologia di soggetti e beneficiari coinvolti e, infine, l’ampliamento della platea di settori e imprese che ne hanno fatto ricorso.

GLI INFORTUNI:

Numeri in miglioramento ma non ancora soddisfacienti per quanto riguarda gli infortuni sul lavoro. Nel 2018 gli infortuni sul lavoro denunciati all’Inail, al netto di quelli relativi agli studenti, sono stati circa 563mila, in lieve calo rispetto all’anno precedente (-0,5%), mentre rispetto al 2008 la flessione è stata pari al 35,5%.

Fonte: ISTAT – Rapporto sul Mercato del Lavoro 2019