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Banca d’ Italia – Mercato del lavoro : Occupazione stabile in timida ripresa


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Segnali positivi dal mercato del lavoro con l’ occupazione stabile in timida ripresa dopo un 2021 in cui la creazione di posti di lavoro è stata sostenuta soprattutto dai contratti a tempo determinato (365.000 su circa 597.000 posti di lavoro). 

E’ quanto evidenzia Banca d’ Italia nel suo report periodico redatto in collaborazione con ANPAL e Ministero del Lavoro. 

SALDO ASSUNZIONI - CESSAZIONI PER I PERMANENTI : 

Il saldo delle posizioni a tempo indeterminato è cresciuto seppure a ritmi moderati. Nel primo semestre, a fronte della debolezza delle nuove attivazioni, il miglioramento è stato determinato esclusivamente dal numero contenuto delle cessazioni. Nella seconda parte dell’anno, invece, alla dinamica dell’occupazione di tipo stabile ha contribuito anche la ripresa delle assunzioni e delle trasformazioni, che in autunno hanno superato i livelli pre-pandemia, mentre a partire dal mese di luglio l’ incremento delle dimissioni su scala mondiale, avvertita anche in Italia, ha spinto il numero delle cessazioni ( Sull'argomento : Dimissioni volontarie : sintomi di un malessere arrivato anche in Italia ? ). 

Anche se lontana dagli andamenti sostenuti del 2018-2019, le assunzioni stabili si registrano soprattutto nelle regioni centro-settentrionali mentre al Sud la crescita è più lenta. Solo da un confronto con il biennio precedente, il Mezzogiorno registra un cospicuo aumento dei tassi di crescita delle assunzioni a tempo indeterminato. Il miglioramento riflette però esclusivamente il calo delle cessazioni determinato dalle misure governative, tra questi blocco dei licenziamenti e estensione degli strumenti di integrazione salariale, che hanno prolungato la durata effettiva dei contratti.

LICENZIAMENTI : 

I licenziamenti sono invece rimasti su livelli mediamente modesti. In media sono 27.000 i contratti cessati ogni mese con la causale del licenziamento, circa il 40 per cento in meno rispetto al 2019. Gli incrementi registrati nei mesi immediatamente successivi alla rimozione dei vari blocchi, ossia il 30 giugno per l’industria, ad eccezione del comparto tessile e dell’abbigliamento e il 31 ottobre per tutti gli altri comparti, appaiono avere natura temporanea e verosimilmente riflettono gli esuberi già previsti nei mesi precedenti. 

Fonte: Banca d' Italia