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Frena il mercato del Lavoro, il 43% dei profili ricercati è di difficile reperimento


Il continuo rialzo dei costi dell’energia e delle materie prime, con i relativi effetti sull’inflazione e sui consumi, nonché il conflitto russo-ucraino cominciano a dispiegare effetti anche nel mercato del lavoro, complicando un quadro di per sé già poco roseo. 

Dopo l' ISTAT, è il  Bollettino Excelsior Informa di Unioncamere e ANPAL a certificare un rallentamento del mercato del lavoro e del numero delle assunzioni programmate con una flessione del -3,0 % rispetto allo stesso trimestre del 2021. Sono 1,4 milioni le assunzioni previste tra settembre e novembre, di cui 524.240 nel solo mese di settembre. 

Diminuiscono le assunzioni programmate ma nel frattempo cresce la difficoltà di reperimento segnalata dalle imprese per alcuni profili professionali. Gli effetti del mancato coordinamento tra formazione e imprese, interessa il 43,3% delle assunzioni, in aumento di 7 punti percentuali rispetto a settembre 2021. L’area aziendale più problematica è quella dell’installazione e manutenzione (58,1%) nell’ambito delle aree tecniche e della progettazione.

Particolarmente difficile è il reclutamento dei dirigenti (76,5% di difficoltà), degli operai specializzati (56,8%, con punte del 65,8% per i meccanici artigianali, montatori, riparatori e manutentori di macchine fisse, e del 65,6% per gli artigiani e operai specializzati delle costruzioni e nel mantenimento di strutture edili), dei conduttori di impianti e operai di macchinari fissi e mobili (47%, in particolare gli operai di macchine automatiche e semiautomatiche per lavorazioni metalliche con il 63,2%) e dei tecnici (46,9%), in particolare quelli in campo ingegneristico (64,1%). 

Tra le professioni intellettuali spicca il dato relativo agli specialisti dell’educazione e della formazione (55,9%) e quelli in scienze matematiche, informatiche e scientifiche (53,3% di difficoltà). Tra i giovani il profilo più difficile da assumere è quello degli operai specializzati nell’edilizia e nella manutenzione degli edifici (62%). 

Per quanto riguarda le assunzioni programmate e relativi settori, l’unico in positivo è il settore delle costruzioni 57mila le entrate programmate nel mese (+37,3% rispetto a 12 mesi fa). Anche le previsioni per il trimestre settembre-novembre confermano la crescita del settore (154mila entrate +30,4% rispetto allo stesso trimestre del 2021). 

Sono negative invece le previsioni per la maggior parte dei comparti manifatturieri che, nel complesso, stanno programmando 99mila entrate nel mese e 275mila nel trimestre, con una flessione tendenziale rispettivamente del -13,6% e -13,4%. Tra i settori in frenata si evidenziano soprattutto le industrie tessili, dell'abbigliamento e calzature (-31,8% rispetto a settembre 2021 e -31,2% nel trimestre settembre–novembre 2021), le industrie metallurgiche e dei prodotti in metallo (-27,4% su settembre e -25,6% nel trimestre), le industrie meccaniche ed elettroniche (-18,2% rispetto a settembre e -19,9% nel trimestre) e della carta, cartotecnica e stampa (-11,4% nel mese e -14,6% nel trimestre).

Fonte : ANPAL