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Funzione pubblica – Direttiva n.1/2020: Lavoro agile e PA


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Negli ultimi giorni, sono apparsi su diverse testate giornalistiche nazionali titoli ad effetto che annunciavano per la PA il definito passaggio dalla sperimentazione all’obbligo di adozione di modalità di lavoro agile.

Trattasi, per il momento, di un buon auspicio ma niente di più. La Ministra della PA Fabiana Dadone ha spiegato che “ in prospettiva l’obbligo di adeguamento delle modalità organizzative verrebbe sanzionato con valutazioni negative ai dirigenti inadempienti e conseguente decurtazione della quota di busta paga legata ai risultati.“

A riguardo la direttiva 1/2020, paragrafo 3 non fa altro che invitare le amministrazioni pubbliche a “ potenziare il ricorso al lavoro agile, individuando modalità semplificate e temporanee di accesso alla misura con riferimento al personale complessivamente inteso, senza distinzione di categoria di inquadramento e di tipologia di lavoro ”.

Il vero potenziamento passa attraverso un ripensamento complessivo delle procedure interne che non può essere immediato, tanto meno con le condizioni emergenziali che hanno giustificato il ricorso alla normativa speciale. La  stessa adozione di soluzioni tecniche come i data-cloud, per agevolare l’accesso condiviso dei dipendenti a dati e documenti, non è così semplice e immediata come si può credere.

Fonte: Funzione Pubblica – Direttiva n. 1/2020