Stampa

Smart working : Valore del lavoro e stipendio stabilito dal " location factor "


icona

Il mondo del lavoro sta cercando un punto di equilibrio sul lavoro da remoto, almeno per le figure professionali che possono farvi ricorso. Al momento prevalgono formule ibride, come ci si attenderebbe, con la presenza richiesta solo per alcuni giorni la settimana. Il dibattito si è nuovamente accesso dopo le ultime dichiarazioni del Ministro Brunetta, che in merito all’obbligo della certificazione verde per gli statali, ha preannunciato il ribaltamento della logica emergenziale per tornare a considerare la presenza fisica dei dipendenti pubblici come la regola e lo smart working come l’eccezione. Tuttavia, soprattutto per quanto riguarda le aziende private, il dibattito si è spostato su una differente forma di smart working, quella che la presenza a lavoro la esclude. E qui si aggancia un’altra questione : quale retribuzione deve avere una persona che smette di lavorare in azienda, svolgendo le proprie mansioni solo ed esclusivamente da remoto ? 

La questione è stata ruvidamente sollevata da un banchiere, il ceo di Goldman Sachs, David Solomon, che ha definito “aberrante” il lavoro da remoto promettendo o minacciando di riportare tutti in presenza a settembre. Nel settore tech americano, i sondaggi indicano che i dipendenti non amano il lavoro in presenza. Molti dei loro vertici aziendali, per contro, e malgrado la maggiore libertà che le nuove tecnologie offrono, appaiono nostalgici dell’era pre-pandemica. Il ceo di Google, Sundar Pichai, dice che vedere gente in azienda lo “riempie di ottimismo”, mentre Tim Cook di Apple afferma che, nell’ultimo anno, “c’è una cosa essenziale di cui sentiamo la mancanza: quella degli uni con gli altri”. 

Per il momento i dipendenti Google che passeranno al lavoro da remoto, avranno retribuzioni legate anche alla località. La società di Mountain View, con 135 mila dipendenti, ha messo a punto una piattaforma per calcolare la retribuzione per il lavoro a distanza: lo strumento si chiama “Work location tool” e basa la retribuzione sul costo della vita nei luoghi e al mercato del lavoro locale. Anche Facebook e Slack hanno annunciato misure del genere mentre altre aziende, che hanno scelto il lavoro esclusivamente da remoto, utilizzano un “location factor” nel loro compensation calculator. Per contro, ci sono aziende come Reddit che hanno scelto espressamente di restare agnostiche rispetto alla località del lavoratore da remoto, cioè di pagare sempre allo stesso modo. 

Ad esempio, un impiegato che vive a Stamford (Connecticut), a circa un’ora di treno da New York, verrebbe pagato il 15% in meno se decidesse di lavorare da casa, mentre un suo collega con residenza nella Grande Mela non subirebbe tagli alla retribuzione. Ma in altri casi la busta paga potrebbe ridursi comunque di un quarto (-25%) se si lascia una città come san Francisco per spostarsi in un’altra area quasi altrettanto costosa dello stesso Stato. 

Che impatti può avere una scelta del genere ? Questo tipo finirebbe per avvantaggiare aziende che non basano la retribuzione del lavoratore da remoto sulla sua residenza, strappandolo al precedente datore di lavoro. Tutto dipende dal potere contrattuale del singolo rispetto all’azienda. Per giunta in Italia, considerata la contrattazione collettiva la soluzione sarebbe difficilmente percorribile. C’è poi l’impatto macro, ad esempio sui centri urbani e sulla loro economia in conseguenza della generalizzazione delle prassi di lavoro ibrido presenza/remoto. 

Tornando a Google, la multinazionale prevede che nel modello di lavoro post-pandemia il 60% dei suoi dipendenti si riunirà negli uffici solo pochi giorni alla settimana, il 20% sarà in nuovi spazi e il restante 20% dovrebbe lavorare da casa. Durante il primo trimestre del 2021, l’utilizzo del lavoro da remoto ha permesso a Google di risparmiare 268 milioni di dollari. Oltre 1 miliardo di dollari su base annua grazie a meno viaggi, spostamenti dei dipendenti e attività per fiere e manifestazioni. 

In Italia un numero crescente di aziende sta passando al modello ibrido a seguito di contrattazione aziendale, con generale soddisfazione. La tendenza è avviata, difficile tornare indietro.