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Quali futuro per il lavoro con l’impatto della robotica?


L’ Istituto Nazionale per l’Analisi delle Politiche Pubbliche ( INAPP ) ha pubblicato il Paper “ Quale futuro per il lavoro: analisi della letteratura sugli impatti della robotica “ di Lovergine S., Pellero A. .

“…..i progressi nei campi delle ICT, della robotica, dell’intelligenza artificiale e delle nuove tecnologie digitali stanno erodendo il dogma in economia che il progresso tecnologico aumenti la ricchezza di un Paese e il benessere dei suoi cittadini. Una recente letteratura sulle possibili conseguenze per l'occupazione dovuta all'uso diffuso di tali tecnologie, che alcuni autori definiscono di stampo neo-luddista, sostiene che, rispetto alle precedenti rivoluzioni industriali, questa volta potrebbe essere diverso (Ford, 2015). “

La pubblicazione, attraverso l’analisi della letteratura, intende evidenziare gli effetti futuri che l’accelerazione del progresso delle nuove tecnologie digitali, dell’intelligenza artificiale e della robotica avranno sull’occupazione e sulle skill dei lavoratori.

Nel primo capitolo si evidenziano i progressi realizzati nell’ambito delle nuove tecnologie digitali, dell’IA, e della robotica; i dati riguardanti la domanda di robot industriali nel mondo; e lo sviluppo della robotica collaborativa e di servizio. Nel secondo capitolo, nell’ambito di recenti pubblicazioni e report, si riportano i dati riguardanti gli effetti del progresso tecnologico sui livelli occupazionali in alcuni Paesi e in Italia. Oltre ai dati sull’occupazione, sono analizzati altri temi quali: l’importanza del capitale umano nell’ambito del contesto tecnologico; gli effetti sulle skills dei lavoratori, sui tasks dei lavori, e sui lavori a rischio di disoccupazione; le professioni create dalle nuove tecnologie; e il fenomeno del reshoring, quale forma di ripristino dell’occupazione da parte di imprese dei Paesi occidentali. Il paper si chiude con delle sintetiche note finali, che lasciano il passo ad alcune riflessioni su possibili indicazioni di policy.

Fonte: INAPP