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Contratti a termine rinnovi a-causali tra gli emendamenti del DL Lavoro


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A quanto si ha modo di apprendere dai lavori della Commissione del Senato che si sta occupando della conversione in legge del DL 4 maggio 2023 n 48 ( cd. DL lavoro ), dalla stessa Commissione è stato approvato un emendamento di un certo rilievo relativamente alla disciplina legislativa dei contratti a termine entrata in vigore appena il 5 maggio scorso . 

Anche dopo il Decreto lavoro, versione iniziale, è rimasto fermo che il rinnovo del contratto a termine richiede in ogni caso la causale (già ora quelle che lo stesso Decreto lavoro rimette ai contratti collettivi e non più quelle, molto più restrittive, del precedente Decreto dignità). 

L’emendamento, che modifica il recente Decreto lavoro arricchendone la portata innovativa, prevede, al pari di quanto già previsto per la proroga, che anche il rinnovo del contratto a termine può essere effettuato “liberamente nei primi 12 mesi”. 

Innovazione, questa, accompagnata dalla precisazione che il contratto scritto relativo al rapporto a termine è tenuto ad indicare la causale del rinnovo “solo quando il termine complessivo eccede i dodici mesi”.

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Novità riguardano anche la somministrazione, con l’abolizione dei limiti quantitativi (20%) attualmente previsti per il personale in apprendistato e anche di quelli per le assunzioni dei lavoratori in mobilità, disoccupati o svantaggiati. [ fascicolo completo degli emendamenti ]

Per quanto riguarda il lavoro agile, per fragili e genitori con figli under 14 del settore privato, la scadenza del 30 giugno 2023 viene prorogata al 31 dicembre 2023. La verifica delle risorse disponibili per la proroga anche nel settore pubblico ha fatto slittare l’approdo in aula del provvedimento al 13 giugno 2023.

Fonte : Senato