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DL 4 maggio 2023 n 48 : Contratto a termine al centro delle audizioni in Commissione Lavoro.


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La Commissione  del Senato, impegnata nella discussione sul Decreto lavoro ( Decreto legge 4 maggio 2023, n. 48 ), sta raccogliendo le valutazioni e gli orientamenti di diverse istituzioni pubbliche e associazioni private che si occupano dei temi trattati da tale provvedimento legislativo, in vigore dal 5 maggio e ora da convertire in legge nel termine di 60 giorni.  

Da parte della Commissione sono state raccolte valutazioni e proposte di diverse associazioni in merito alle modifiche apportate alla disciplina del contratto a termine per quanto riguarda la durata superiore a 12 mesi ( nel limite di 24 mesi ) e di proroghe e rinnovi che superino i primi 12 mesi.

CONFINDUSTRIA : 

Da parte della memoria Confindustria, viene considerato positivamente il superamento delle “causali” introdotte dal cosiddetto “decreto dignità”, considerate “notoriamente inutilizzabili”. 

Apprezzamento è espresso per il rinvio, operato dal “Decreto lavoro”, a “causali contrattuali”, ossia a causali definite dai contratti collettivi sottoscritti, a qualsiasi livello, dai sindacati comparativamente più rappresentativi a livello nazionale o dalle loro rappresentanze sindacali aziendali o, ancora, dalle rappresentanze sindacali unitarie in azienda. 

Perplessità vengono espresse sull’effettiva utilizzabilità del rinvio che lo stesso “Decreto lavoro” opera a favore dei contratti individuali di lavoro che, in assenza di previsioni della contrattazione collettiva e fino al 30 settembre 2024, sono legittimati ad individuare le esigenze “ di natura tecnica, organizzativa e produttiva”. 

CGIL : 

Sottolineata la necessità di contrastare la precarizzazione del mercato del lavoro, la memoria della Cgil legge la nuova normativa come espressione di “accondiscendenza alle richieste di flessibilità delle imprese, anziché pensare di operare una stretta sulle forme più precarie, come il lavoro a chiamata o il lavoro autonomo occasionale o ricondurre il tirocini extracurriculari a esperienze esclusivamente formative, limitate nelle possibilità di, contrastando gli abusi”.  

CISL : 

Decisamente più articolata risulta la posizione della Cisl. L’abbandono delle causali del Decreto dignità anche nella memoria CISL è vista di buon occhio, trattandosi di causali “eccessivamente rigide e di conseguenza causa di un effetto " boomerang " per i lavoratori che, allo scadere dei 12 mesi, sono stati spesso sostituiti con l'assunzione di altri lavoratori a termine”.

Ciò premesso, anche dalla Cisl è considerata problematica la norma transitoria che introduce, fino al 30 aprile 2024, una causale amplissima (“esigenze di natura tecnica, organizzativa o produttiva individuate dalle parti” individuali) che, per la sua genericità, può dar luogo ad abusi rischiando di tornare ad alimentare il contenzioso giudiziario. 

Per la Cisl, inoltre, né la attuale normativa, né le modifiche apportate dal decreto in esame giustificano le critiche da parte di chi vede nei contratti a termine uno strumento di precarietà.

Nel documento Cisl, è altresì ripresa l’esigenza di “rimodulare il costo del contratto a termine per il datore (oggi pari, indipendentemente dalla durata, all’1,4% della retribuzione imponibile a fini previdenziali, più lo 0,5% ad ogni rinnovo ) in modo inversamente proporzionale alla sua durata, per cui più è breve è il contratto, maggiore dovrà essere il costo del suo utilizzo”. 

Nella memoria della Uil si ritiene che “Il decreto, per le novità introdotte sul contratto a tempo determinato, reintroduce da oggi il vecchio " causalone " che, tradotto, significa lasciar libero il datore di lavoro di assumere a termine qualunque sia la motivazione”, ritenendo che ciò produrrà, come nel passato, un incremento della precarietà lavorativa e del contenzioso. 

Apprezzato il rinvio ai contratti collettivi dei sindacati comparativamente più rappresentativi, la memoria della UIL è l’unica, fra i documenti qui citati, che considera espressamente il passaggio del Decreto lavoro che, in mancanza di previsioni dei predetti contratti, rinvia a contratti sottoscritti da altre associazioni. Il giudizio espresso al riguardo è particolarmente critico: “… riteniamo che vada nel senso della liberalizzazione sfrenata dei contratti a tempo determinato, con conseguente rischio di aumento della precarietà lavorativa soprattutto per giovani e donne, la volontà di questo Governo di introdurre causali libere anche a coloro che applicano contratti pirata”.

INPS : 

Fra le istituzioni sentite, figura anche l’INPS che ha reso disponibile una ampia memoria in cui viene dato innanzitutto conto dell’esperienza applicativa del reddito di cittadinanza.  

La memoria, inoltre, evidenzia come il decreto legge superi l’impianto del Reddito di cittadinanza introducendo due misure distinte - una rivolta ai poveri che non sono in condizione di lavorare (Assegno di inclusione/AdI) e un’altra di re/inserimento lavorativo (Supporto per la formazione ed il lavoro/SFL) - e altresì considera i compiti assegnati all’Inps ai fini dell’implementazione delle stesse. 

La memoria ripercorre poi tutte le principali misure recate dal decreto. Fra queste, pensata con lo scopo di rafforzare la programmazione dell’attività di vigilanza, la memoria considera la condivisione dei dati fra gli enti pubblici e privati per facilitare l’attività dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro anche attraverso cooperazione applicativa. 

L’Istituto valuta positivamente la condivisione delle informazioni anche in maniera diversamente strutturata ai fini del rafforzamento dell’attività di vigilanza: un sistema di vigilanza efficace ed efficiente - questa è la sua valutazione - consente di minimizzare i fenomeni di evasione ed elusione contributiva a beneficio della sostenibilità del sistema previdenziale. 

La modifiche alla disciplina delle sanzioni amministrative in caso di omesso versamento delle ritenute previdenziali, disposta dal decreto, viene valutata dall’Istituto come una opportuna disciplina di graduazione delle sanzioni amministrative: essa, prevedendo quale elemento di commisurazione della sanzione amministrativa da irrogare il parametro dell’importo omesso, può avere anche l’effetto di ridurre il contenzioso amministrativo e giurisdizionale in materia. 

INAPP : 

Altrettanto ampia è la memoria dell’INAPP , di cui si segnala il paragrafo dedicato a “ Ruolo del lavoro a termine e prospettive”, fonte di interessanti informazioni anche per quanto attiene a:- combinazione di contratti a termine e di regimi di orario ridotto; - stabilizzazioni con trasformazioni del contratto a termine in contratto a tempo indeterminato. 

ANPAL : 

L’ANPAL, nella sua memoria , si concentra all’applicazione del Reddito di cittadinanza, fornendo fra l’altro una serie di informazioni sulla platea dei beneficiari del reddito di cittadinanza indirizzati ai centri per l’impiego. Nella memoria vengono anche indagate le caratteristiche di occupabilità dei beneficiari del reddito, anche in relazione alla partecipazione al Programma GOL - la riforma delle politiche attive del lavoro contenuta nel PNRR - a fronte delle nuove misure di sostegno predisposte dal decreto.

Fonte: Senato