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Lo schema di decreto legge per tutelare i riders e affrontare le maggiori crisi aziendali


riders e ciclofattorini
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In data 6 agosto 2019 il Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente Giuseppe Conte e del Ministro dello sviluppo economico e del lavoro e delle politiche sociali Luigi Di Maio, ha approvato, salvo intese, uno schema di decreto legge recante “ disposizioni urgenti per la tutela del lavoro e per la risoluzione di crisi aziendali “. Sono diversi gli interventi proposti:

⇒ Tutela del lavoro tramite piattaforme digitali: Il testo mira, in primis, a garantire la tutela economica e normativa di alcune categorie di lavoratori particolarmente deboli ( non solo rider ma anche lavoratori con disabilità, lavoratori socialmente utili (LSU) e di pubblica utilità (LPU) e più in generale i precari ).

Il decreto legge in questione prevede l’introduzione, all’interno del D.Lgs. n. 81/15 recante la “ disciplina organica dei contratti di lavoro attuativa del Jobs Act ” , del Capo V-bis dedicato alla “ Tutela del lavoro tramite piattaforme digitali”.

Con la nuova formulazione degli art. 47-bis e art. 47-ter, vengono definiti livelli minimi di tutela ( limitazione della componente retributiva a cottimo; determinazione delle condizioni per il riconoscimento della paga oraria; assicurazione obbligatoria INAIL ) ma soprattutto viene chiarito cosa si intenda per “ piattaforma digitale “ cioè programmi e procedure informatiche delle imprese che, indipendentemente dal luogo di stabilimento, mettono in relazione a distanza per via elettronica le persone per l’attività di consegna di beni, determinando le caratteristiche della prestazione o del servizio che sarà fornito fissandone il prezzo.

Le maggiori tutele garantite ai riders passeranno anche attraverso una presunzione assoluta di subordinazione laddove la collaborazione fornite siano esclusivamente personali, continuative e con modalità di esecuzione organizzate dal committente anche con riferimento ai tempi e luoghi di lavoro.

Le norme illustrate entreranno in vigore dopo 6 mesi dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del decreto legge.

⇒ Fondi per le aree di crisi aziendali complessa: Il provvedimento reca poi disposizioni per fare fronte ad alcune importanti crisi industriali in corso in vari territori del Paese, al fine di salvaguardare i livelli occupazionali e garantire sostegno al reddito dei lavoratori coinvolti (aree di crisi industriale complessa delle Regioni Sardegna e Sicilia, di Isernia e a tutela di imprese in crisi), disposizioni in materia di Ilva, nonché norme volte ad agevolare l’accesso di aziende edili in crisi al fondo salva opere;

⇒ Maggiori tutele per gli iscritti alla Gestione Separata: Viene ampliata la platea dei lavoratori con rapporto di collaborazione coordinata e continuativa che potranno fruire dell’indennità di disoccupazione DIS-COLL. L’art. 2 del decreto legge modifica il decreto legislativo n. 22/2015 istitutivo dell’indennità riducendo il numero di mesi di contribuzione richiesti nell’anno precedente alla cessazione del rapporto;

⇒ Maggiori risorse per Anpal Servizi S.p.a.: Vengono riconosciute ulteriori risorse per al fine di stabilizzare i collaboratori e i lavoratori subordinati a tempo determinato;

⇒Rideterminazione dell’organico INPS anche per far fronte ai carichi di lavoro aggiuntivi derivanti dal reddito di cittadinanza;

⇒Disposizioni in materia di ISEE riguardante la possibilità di aggiornare i dati ;

⇒Misure in favore di lavoratori socialmente utili;

⇒Disposizioni in materia di ammortizzatori sociali;

⇒Disposizioni in materia di regolarità contributiva.

Fonte: Consiglio dei Ministri