Nell’ambito del quadro programmatico dei controlli sulla gestione delle amministrazioni dello Stato, la Corte dei Conti ha pubblicato il primo rapporto avente ad oggetto l’analisi della gestione delle risorse statali confluite nel Fondo Nuove Competenze e gestite dall' Agenzia Nazionale delle Politiche Attive.
Con riferimento allo stato di attuazione della misura, l’ ANPAL ha chiarito che le risorse complessivamente erogate per i progetti formativi connessi al Fondo Nuove Competenze sono state pari a oltre 547 milioni di euro.
In termini di istanze presentate, è la Campania con 3.950 richieste che supera di gran lunga le altre regioni, seguita da Lazio ( 2.206) e Lombardia ( 2.003 ). Il piazzamento resta invariato anche per quanto concerne le istanze ammesse pari a 1.672 per la Campania ; 1.009 per il Lazio e 993 per la Lombardia.
All’esito dell’ istruttoria, la Corte dei Conti raccomanda all’Anpal di fornire un contributo chiarificatore maggiormente esplicativo attraverso l’attività di monitoraggio e reportistica. La mancanza di informazioni e prescrizioni chiare sul contenuto del piano formativo, soprattutto in relazione ai possibili motivi e alle cause di revoca della misura, ha spinto la Corte a richiedere un contributo esplicativo anche su strategie e attività innovative svolte dalle imprese. Tali informazioni tornerebbero utili anche per comprendere la capacità di creazione e mantenimento di nuovi posti di lavoro attraverso un’adeguata formazione, oltre a consentire l’adozione di interventi correttivi, volti a prevenire o far cessare situazioni di grave irregolarità e disfunzioni pregiudizievoli per la finanza pubblica.
Proprio in merito ai numerosi casi di revoca totale o parziale del finanziamento, i dati del rapporto sono stati recentemente ripresi dal Ministro Orlando in risposta ad un' interrogazione parlamentare. In quest'occasione il Ministro ha evidenziato come i ritardi nella gestione delle domande risultino riconducibili all'alto numero di finanziamenti che in numerosi casi sono stati revocati. ll contributo ai datori di lavoro avviene infatti con una anticipazione pari al 70% dell'importo al momento di approvazione della domanda e il resto a saldo, a fronte della presentazione della documentazione richiesta e dopo una serie di verifiche da parte di Anpal. A tal fine, proprio per evitare tali inconvenienti, e facendo tesoro dell'esperienza pregressa, il Ministro ha anticipato che andranno presto valutati interventi correttivi finalizzati ad assicurare una sana e corretta gestione finanziaria. Modifiche che riguarderanno le modalità di erogazione dell'anticipazione, per la quale verranno richieste maggiori garanzie. Intanto per l'erogazione dei saldi attualmente in ritardo, Anpal prevede di iniziare a corrisponderli proprio dal mese di giugno. La copertura dei costi dovrebbe oi passare dall'attuale 70% al 75%. Nei i piani del Governo c'è anche l'ipotesi di introdurre una copertura al 100% per le aziende che stipulano accordi collettivi di riduzione dell'orario di lavoro a parità di salario o dispongono nuove modalità di partecipazione dei lavoratori.
FONDO NUOVE COMPETENZE :
L’art. 88, c. 1 del Decreto Rilancio (d.l. 19 maggio 2020 n. 34) ha istituito presso l’Anpal il Fondo nuove competenze allo scopo di aiutare le imprese - dopo la crisi provocata dal Covid-19 - a sviluppare capacità lavorative aggiornate e innovative necessarie per la ripresa.
La misura, attraverso l’attuazione di rimodulazioni dell’orario di lavoro, è finalizzata all’adeguamento e all’accrescimento delle competenze dei lavoratori. Presupposto per il perfezionamento dell’intervento è un accordo collettivo, a livello aziendale o territoriale, tra le associazioni datoriali e quelle dei lavoratori, comparativamente più rappresentative a livello nazionale. In particolare il Fondo presuppone che parte dell’orario lavorativo venga destinato allo svolgimento di percorsi di formazione concordati sulla base di mutate esigenze produttive e organizzative.
A tal fine, le attività formative possono essere finalizzate all’acquisizione di competenze utili ai lavoratori per un loro reimpiego e, quindi, per aumentarne l’occupabilità qualora l’impresa preveda un percorso di riorganizzazione interna con esuberi oppure a preparare in modo adeguato i lavoratori per affrontare le nuove sfide di mercato con lo sviluppo di nuovi prodotti, tecnologie e servizi più all’avanguardia, facendosi carico dei costi necessari per formare il personale.
In tale prospettiva, il Fondo Nuove Competenze intende finanziare i costi relativi alle ore lavorative destinate alla frequenza di percorsi di sviluppo delle capacità ( oneri retributivi ; contributivi ; previdenziali e assistenziali ) fino ad un massimo di 250 ore per ogni lavoratore coinvolto nei progetti di accrescimento delle competenze. Restano dunque esclusi dal finanziamento i costi relativi alle attività formative direttamente a carico delle imprese.