Nel mondo crescono le disuguaglianze, il reddito da lavoro diminuisce mentre il capitale cresce. È quanto emerge dal rapporto “World Employment and Social Outlook” pubblicato dall'Organizzazione internazionale del lavoro.
Secondo i dati, la quota di reddito globale derivante dal lavoro è infatti scesa al 52,3%, segnalando un aumento delle disuguaglianze a livello mondiale. Il rapporto sottolinea anche quanto la stagnazione del reddito da lavoro e l’alto tasso di Neet, che è sceso solo leggermente dal 21,3% nel 2015 al 20,4% nel 2024, siano indicatori di un progresso insufficiente verso gli Obiettivi di sviluppo sostenibile che dovrebbero essere raggiunti entro il 2030.
Inoltre, dal 2019 al 2022, la quota globale del reddito da lavoro è diminuita di 0,6 punti percentuali, continuando una tendenza negativa che si protrae da anni. Secondo il rapporto, se la quota fosse rimasta al livello del 2004, i lavoratori avrebbero guadagnato 2.400 miliardi di dollari in più nel 2024.
La pandemia di COVID-19 ha accelerato questo declino, causando quasi il 40% della riduzione del reddito da lavoro tra il 2020 e il 2022. Questa crisi ha esacerbato le disuguaglianze esistenti, poiché il reddito da capitale si è concentrato ulteriormente nelle mani dei più ricchi. Infine, i progressi tecnologici, specialmente l'automazione, hanno contribuito a questa tendenza.
Nonostante l’aumento della produttività e della produzione, i lavoratori non hanno beneficiato equamente dei profitti generati. Lo shock tecnologico determinato dall'avvento dell'intelligenza artificiale, potrebbe peggiorare ulteriormente la condizione dei lavoratori a livello globale. Sono, quindi, necessarie politiche volte a promuovere una distribuzione equa dei benefici economici, anche attraverso la libertà di associazione e la contrattazione collettiva al fine di raggiungere una crescita inclusiva e delineare un percorso di sviluppo sostenibile per tutti.
Fonte: ILO