Dalla Corte dei Conti aggiornamenti in merito allo stato di attuazione del Programma Nazionale di RIpresa e resilienza relativamente al secondo semestre 2024.
Sull'avanzamento del piano, bene per gli obbiettivi raggiunti, un pò meno per i fondi spesi che, al termine del semestre, si sono attestate a quota 63,9 miliardi, pari al 33 % del complessivo e circa il 73% di quelle che erano programmate entro il 2024. la spesa che raggiunge il 33% del totale complessivo. Al netto dei crediti d'imposta (piano Transizione 4.0 e Superbonus 110%) il dato scenderebbe al 21,9%.
Sul fronte delle riforme, la Corte evidenzia in particolare i progressi nella regolazione dei contratti pubblici: è stato complessivamente rivisto l'istituto del project financing, sono stati raggiunti i risultati attesi in termini di numero di stazioni appaltanti e centrali di committenza qualificate (42 mila gare effettuate da oltre 3.300 stazioni appaltanti), sono state adottate misure per migliorare la rapidità decisionale nell'aggiudicazione degli appalti attraverso l'individuazione delle best practices, è stato conseguito il target di formazione del personale delle pubblica amministrazione (almeno il 40%).
Nel solco dell'efficientamento della pubblica amministrazione la relazione cita anche i progressi in tema di semplificazione/digitalizzazione di 235 procedure, nonché quelli nel campo della riduzione dei tempi di pagamento, con l'incremento del personale a tal fine impiegato e l'adozione di un sistema di verifica sull'adeguatezza e tempestività dei processi di almeno 130 pubbliche amministrazioni.
È proseguito anche il percorso riformatore nel settore della giustizia che ha visto il raggiungimento dei 2 target di riduzione del 95% dell'arretrato giudiziario dei tribunali civili di primo e di secondo grado. Numericamente consistente (50) poi il gruppo di obiettivi raggiunti sul versante degli investimenti, in particolare in ambito di cybersecurity e di digitalizzazione della p.a.
Sul fronte della spesa però, l'incremento registrato nell'ultimo anno è di 18,8 miliardi (+12 punti percentuali sul 2023), solamente il 44% di quanto previsto per il 2024 nel cronoprogramma aggiornato. Al netto delle misure consistenti in crediti d'imposta (piano Transizione 4.0 e Superbonus 110%) il dato di avanzamento della spesa scenderebbe al 21,9%. Il 71% delle misure del Piano con dotazione finanziaria mostra un avanzamento di spesa al di sotto della soglia del 25%, poco meno del 45% non supera un tasso di progresso del 10%.
"Da ciò - scrive la Corte - emerge con evidenza lo sforzo richiesto negli ultimi semestri del Pnrr a tutti i soggetti coinvolti nella realizzazione delle iniziative progettuali, per assicurarne la finalizzazione nei tempi previsti.