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Min. Lavoro : Rapporto annuale sulle comunicazioni obbligatorie 2024


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Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha pubblicato il Rapporto annuale sulle Comunicazioni obbligatorie 2024.

Il documento è suddiviso in cinque capitoli che vanno a descrivere le dinamiche del mercato del lavoro nel triennio precedente all’anno di pubblicazione. Si tratta di anni che vanno dal 2021 al 2023, in parte segnati ancora dal brusco stop alle attività produttive dovuto alla pandemia, e da una ripresa costante accompagnata dalla creazione di nuovi  posti di lavoro.

Emerge infatti un incremento sia delle instaurazioni dei rapporti di lavoro, sia delle cessazioni segno di forte dinamicità del mercato del lavoro. In ogni caso, la differenza tra le attivazioni e le cessazioni è in aumento rispetto all’anno precedente, con un saldo positivo per le nuove assunzioni.

Si registra, poi, un forte incremento delle instaurazioni dei contratti di collaborazione coordinata e continuativa, probabilmente trainato dalla riforma del lavoro sportivo, e quindi dei rapporti nell’ambito dilettantistico.

A trainare la crescita sono principalmente i settori dei servizi pubblici e alla persona così come il settore alberghiero e della ristorazione a scapito del settore agricolo e industriale dove si registra un calo delle attivazioni. Sotto il profilo geografico, la maggiore concentrazione delle instaurazioni di rapporti si colloca al Nord, a seguire nel Mezzogiorno e, infine, al Centro.

Seguono alcuni degli elementi più significativi tratti dal report delle Comunicazioni Obbligatorie:

Attivazioni : Sono stati attivati oltre 13 milioni 72 mila rapporti di lavoro, in aumento di 445 mila unità rispetto al 2022, pari a +3,5%. Il tasso di crescita annuo risulta in calo rispetto al valore significativamente più alto registrato nel 2022, pari a +11,2% ;

Cessazioni : Sono cessati 12 milioni 224 mila rapporti di lavoro, in aumento dello 0,5% rispetto al 2022. L’incremento annuo è inferiore rispetto all’anno precedente (+14,5%) ;

Saldo attivazioni e cessazioni : La differenza tra attivazioni e cessazioni è risultata pari a 848 mila unità, in crescita rispetto a quella osservata nel 2022, pari a 461 mila unità ;

 Attivazioni pro-capite : Gli oltre 13 milioni 72 mila rapporti di lavoro attivati hanno coinvolto 7 milioni 384 mila lavoratori (+4,1%), con un numero medio di contratti attivati procapite pari a 1,77 ;

Cessazioni pro-capite :  I 12 milioni 224 mila rapporti di lavoro conclusi hanno coinvolto 6 milioni 840 mila lavoratori, con un numero medio di contratti cessati pro capite pari a 1,79 ;

 • Trasformazioni dei rapporti : da Tempo Determinato a Tempo Indeterminato sono state 749 mila, in aumento del 4,0% rispetto all’anno precedente ;

Contratti a termine e cessazioni :  L’83,5% delle cessazioni dei rapporti di lavoro ha interessato contratti con durata inferiore a un anno.

• Crescono le collaborazioni :  Si osserva una notevole crescita del numero di attivazioni dei contratti di collaborazione, che all’incirca raddoppia rispetto all’anno precedente (+97,7%), con un aumento significativamente superiore per la componente maschile (+159,1%) rispetto a quella femminile (+58,2%). L’aumento risulta molto più lieve per le attivazioni a Tempo Determinato (+1,0%), mentre per quanto riguarda il Tempo Indeterminato e l’Apprendistato si registra un calo, pari rispettivamente a -2,5% e a -5,0%.

• Dinamiche merceologiche : Aumentano significativamente i rapporti di lavoro attivati nel settore relativo agli Altri servizi pubblici, sociali e personali (+22,5%) e, in maniera più moderata, nel comparto Alberghi e Ristoranti (+7,6%). Di contro, si registra un calo in particolare per le attività svolte da famiglie e convivenze (-3,7%), per l’Agricoltura (-3,2%) e per l’Industria in senso stretto (-2,8%); continua a rallentare nel 2023 la crescita nel settore delle Costruzioni (+0,2%)

 • Somministrazione : Sono stati attivati 1 milione 416 mila rapporti di lavoro in somministrazione, in calo del 4,9% rispetto al 2022. Rispetto all’aumento registrato negli anni precedenti, nel 2023 si osserva un calo che interessa tutte le classi d’età, a eccezione della classe di età 55-64 anni e della classe di età over 65. 

Fonte: Min. Lavoro