L’ ISTAT ha pubblicato la nota mensile sull’ andamento dell’ economia nel mese di novembre 2024. Al suo interno questo mese un interessante focus sulle interdipendenze e il ruolo negli scambi mondiali dell’economia italiana e tedesca.
In merito a quest’ultimo punto, l’analisi è di lungo periodo e coinvolge un ventennio circa dal 1998 al 2020. I risultati evidenziano come nel 2020 la dipendenza dell’Italia dalla Germania sia 2,5 volte più elevata della rilevanza dell’Italia per la Germania (Figura F1). In altri termini, per la propria produzione l’Italia dipende dai beni e servizi intermedi tedeschi molto più di quanto la produzione della Germania dipenda dagli input intermedi italiani. Nel 2018 e 2019 il rallentamento dell’economia mondiale , e dei principali paesi avanzati, si è riflesso in una lieve diminuzione della dipendenza dell’ Italia dalla Germania.
Nella nota si tiene conto di un cotesto internazionale in cui l’economia mostra una crescita stabile, caratterizzata però da elevata incertezza e rischi al ribasso legati principalmente alle tensioni geo-economiche.
Nel terzo trimestre, il livello del Pil italiano, in base alla stima preliminare, è rimasto stazionario rispetto ai tre mesi precedenti, registrando un risultato peggiore rispetto ai principali partner europei e alla media dell’area euro.
Dal lato dell’offerta, a settembre la produzione manifatturiera è diminuita dello 0,4% in termini congiunturali, dopo la variazione nulla segnata ad agosto.
Nei primi otto mesi del 2024, le esportazioni in valore hanno registrato una riduzione dello 0,6% in termini tendenziali, riflettendo in particolare l’andamento negativo delle vendite verso i mercati Ue.
A settembre, dopo tre mesi di crescita ininterrotta, l’occupazione è diminuita, con un calo diffuso tra uomini, donne e i 35-49enni.
In Italia, l’indice dei prezzi al consumo armonizzato (IPCA) ha continuato a crescere più lentamente rispetto alla media dell’area euro e alle sue principali economie.
A ottobre, è peggiorato il clima di fiducia delle famiglie, con un deterioramento delle opinioni sulla situazione economica generale e su quella futura. In calo anche il sentiment delle imprese, in particolare nella manifattura e nei servizi di mercato.
Fonte : ISTAT