Al fine di contribuire all’accrescimento dell’informazione e della trasparenza del sistema della previdenza complementare, la COVIP ha provveduto a pubblicare i rendimenti dei fondi pensione negoziali, dei fondi pensione aperti e dei piani individuali pensionistici attuati mediante contratti di assicurazione sulla vita (PIP).
I dati sono ordinati secondo il numero di iscrizione all’albo della COVIP, per quanto riguarda i fondi pensione negoziali, e alfabeticamente, secondo la denominazione della società che li gestisce, per quanto riguarda i fondi pensione aperti e i PIP.
I rendimenti sono soggetti ad ampie oscillazioni; per questo è necessario valutarli in un’ottica di lungo periodo. I rendimenti realizzati nel passato NON sono indicativi dei rendimenti futuri: se una linea di investimento ha conseguito risultati molto positivi in un determinato arco temporale, non vi è la certezza che negli anni a venire essa continuerà a risultare ugualmente profittevole (e viceversa). Particolare attenzione va inoltre dedicata ai costi, tendenzialmente stabili nel tempo, in quanto essi hanno un’incidenza rilevante sull’ammontare della prestazione finale: su un periodo di partecipazione di 35 anni, un minor costo annuo dell’1 per cento si traduce in una prestazione finale più alta del 18-20 per cento.
Il rendimento indicato è quello medio annuo composto. Il rendimento medio calcolato nel regime di capitalizzazione dell’interesse composto ( vedi glossario ) è leggermente più basso di quello che si otterrebbe calcolando la media aritmetica dei rendimenti di ciascun anno del periodo di riferimento. Ad esempio, se il rendimento di un anno è lo 0 per cento e il rendimento dei due anni successivi è rispettivamente il 10 e il 20 per cento, il rendimento medio annuo del triennio calcolato con la media aritmetica è pari al 10 per cento; il rendimento medio annuo composto è invece pari al 9,7 per cento.
I rendimenti riportati sono al netto degli oneri che gravano sul patrimonio della linea di investimento: si tratta, in particolare, della commissione di gestione finanziaria e di altri costi, compresi – per i fondi pensione negoziali e i fondi pensione aperti – gli oneri fiscali sui rendimenti.
Per i fondi pensione aperti e i PIP viene pubblicato il rendimento al netto della commissione finanziaria applicata ordinariamente e non di quella, più bassa, che alcune forme prevedono per le adesioni di lavoratori dipendenti su base collettiva o in caso di convenzioni con associazioni di lavoratori autonomi o liberi professionisti.
I rendimenti pubblicati nell’elenco non considerano gli oneri che gravano direttamente sull’aderente (ad esempio, se previste, le commissioni di iscrizione, le commissioni in cifra fissa o in percentuale sui versamenti applicate ogni anno, ecc.). Essi non coincidono quindi con il rendimento effettivamente conseguito dal singolo aderente, che è al netto anche di questi ultimi costi.
I costi complessivi, compresi quelli che gravano direttamente sull’aderente, sono considerati – secondo ipotesi standard – nell’“indicatore sintetico dei costi (ISC)”.
L’incidenza sulla posizione individuale dei costi che gravano direttamente sull’aderente diminuisce con l’aumentare dell’ammontare della posizione stessa, e quindi del periodo di partecipazione. L’indicatore sintetico dei costi, per periodi di partecipazione lunghi, tende ad avvicinarsi ai costi considerati nei rendimenti pubblicati nei presenti elenchi.
La COVIP ha chiesto a tutte le forme di riportare tale indicatore nella Scheda dei costi contenuta all’interno della Nota informativa. La COVIP pubblica, sul proprio sito istituzionale l’elenco delle “Schede dei costi”delle forme pensionistiche, nonché i valori dell’ISC di ciascuna linea di investimento nell’ambito dello strumento interattivo denominato “Comparatore dei costi delle forme pensionistiche”.
Fonte: COVIP