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Corte conti UE bacchetta gli Stati membri. Dal PNRR contributo esiguo alle imprese.


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Secondo una nuova relazione della Corte dei Conti UE, ad oggi la quota di risorse stanziate dall’ Unione Europea per il  Recovery and Resilience Facility ( RRF ) destinate a migliorare il contesto imprenditoriale hanno prodotto solo risultati parziali.

Dei 650 miliardi di euro complessivi del Dispositivo per la ripresa e la resilienza, le risorse destinate a promuovere il contesto imprenditoriale europeo ammontano a 109 miliardi.

Tra febbraio 2020 e aprile 2025 la Corte ha avviato un ‘ attività di verifica  se le misure dei PNRR abbiano davvero contribuito ad affrontare le principali sfide riguardanti il contesto imprenditoriale.

Gli esiti di tale attività sono confluiti nella Relazione speciale n. 21/2025

Nel rapporto la Corte evidenzia che le misure  hanno solo in parte affrontato le sfide individuate in relazione al settore d’intervento del contesto imprenditoriale, ma che alcuni primi risultati hanno contribuito a far progredire l’attuazione del piano.

Nel concreto, i risultati migliori si sono registrati in tre aree tematiche: migliorare l’accesso ai finanziamenti; semplificare i sistemi fiscali; e attuare programmi post-assistenza. Invece per le altre tre aree tematiche (promuovere gli investimenti privati; ridurre gli oneri normativi o amministrativi; e altri tipi di sostegno generale alla crescita e alla competitività) i risultati sono stati più limitati.

Paradossalmente, ad aver subito i maggiori ritardi non sono stati gli investimenti - che in genere rappresentano la sfera su cui si concentra maggiormente l’attenzione, quando si parla di PNRR - bensì le riforme. I 109 miliardi destinati a migliorare il contesto imprenditoriale, infatti, sono stati ripartiti tra 157 riforme e 254 investimenti (facenti capo alle RSP). Ebbene, secondo la Corte molte riforme hanno subito ritardi e solo un terzo mostra risultati significativi.

A cura della Redazione