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INPS : Nessun buco nei conti ma le rottamazioni tra il 2018 e il 2022 costano 6,6 miliardi.


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Non sussiste alcun buco nel bilancio INPS, i vertici dell’ Istituto Nazionale di Previdenza Sociali ci tengono a smentire le voci apparse sui quotidiani nazionali che hanno lanciato l’allarme di un possibile dissesto finanziario con un ammanco di 6,6 miliardi di euro riconducibile alle operazione di saldo e stralcio dei crediti contributivi dovuti e non versati dalle aziende tra il 2018 e il 2022.

La notizia era stata diffusa dopo l’ultima delibera del Consiglio di indirizzo e Vigilanza dell’ Ente con cui era stata disposta eliminazione dei crediti contributivi non esigibili dal bilancio dell’ Ente.

Nella nota diffusa il 16 aprile l’ Istituto ci tiene a precisare che le operazioni di eliminazione dei crediti contributivi sono state improntate al rigoroso rispetto dei criteri contabili e della normativa vigente. E’ escluso, quindi, il rischio di dover attingere alla fiscalità generale per poter continuare ad assicurare le prestazioni pensionistiche.

Nello specifico le norme interessate sono quelle relative ai diversi provvedimenti di della rottamazione delle cartelle, che interessano l’esercizio 2024, ma riguardano crediti molto vecchi risalenti al periodo 2000-2015 stralciati dai  - DL 119/2018 (406 mila euro); - DL 41/2021 (5,4 miliardi di euro); - Legge 197/2022 (9,9 miliardi di euro).  

L’ Istituto precisa che, per tali operazioni, sono state previste nel tempo specifiche salvaguardie per garantire la neutralità finanziaria. Si tratta di :  

  • compensazione integrale tramite il Fondo di svalutazione crediti: i crediti eliminati sono interamente coperti da un fondo costituito e alimentato negli anni, proprio per far fronte a situazioni di bassa esigibilità; ciò esclude qualsiasi effetto negativo sul conto economico; 
  • stime conservative sull'esigibilità degli stessi crediti: già nel preventivo 2025, l'INPS ha valutato l'incasso dei crediti fino al 2020 in misura pari a solo l'1% del valore, riflettendo una pianificazione finanziaria cauta e realistica; 
  • minimalità degli impatti attesi: come evidenziato dalla scheda tecnica della legge 197/2022, l'impatto netto sugli enti previdenziali era stimato in soli 98 milioni nel 2023 e 26 milioni nel 2024, confermando la marginalità delle somme coinvolte;
  • razionalizzazione attiva e passiva: l'eliminazione di residui ha riguardato le poste attive e quelle passive del bilancio (oltre 2,7 miliardi di residui passivi).

Il Consiglio di Amministrazione ha così confermato che i corretti comportamenti contabili sono parte integrante della governance finanziaria dell’'INPS e che il bilancio ora riflette ora una rappresentazione più fedele e responsabile dello stato patrimoniale.

Siamo di fronte ad un adeguamento necessario, finalizzato a migliorare trasparenza e efficienza amministrativa.