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Quanto costa la manodopera in UE ? Le stime Eurostat


Pagare un lavoratore italiano costa circa 5 volte in più di quello che costa in Bugaria. Ma al top della spesa c'e' Lussemburgo dove la paga oraria è circa il doppio di quella italiana e circa 7 volte quella bulgara. 

Visto l'ampio spazio concesso al dibattito sulle aziende che delocalizzano per risparmiare sul costo del lavoro, e la normativa ad hoc riservata , gli ultimi dati Eurostat diffusi all'inizio di dicembre dimostrano come l' Italia sia nella media UE, posizionandosi undicesima nella classifica dei 26 con un costo pari a 28,9, guidata da Lussemburgo (47,7 euro), Danimarca (45,7) e Belgio (40,5), e chiusa da Bulgaria (6,6), Romania (8,2) e Ungheria (9,8).

Certo comunque una cifra enorme se confrontata con quella del Paese dove il lavoro costa meno al mondo: in Madagascar si guadagnano infatti 0,18 dollari all'ora (circa 0,17 euro al cambio attuale). Cifra però che va confrontata con il costo complessivo della vita nei diversi Paesi. 

Così per l'area Ue le differenze si assottigliano notevolmente se i costi orari del lavoro sono espressi in standard di potere d’acquisto (SPA), una misura che tiene conto delle differenze di prezzo tra i paesi. In SPA, il costo orario del lavoro varia da 11,9 in Bulgaria a 36,1 in Lussemburgo, con una differenza che passa da 7 volte a 3 volte il valore.

Altro problema è quello dei salari, nel biennio 2020 - 2021 il costo orario del lavoro nell'Unione europea è aumentato ovunque, tranne che in Italia e in Spagna, dove la dinamica è stata negativa. A differenza della Spagna, però, l' Italia è l'unico Stato che ha registrato non solo una diminuzione delle tasse sul lavoro, ma anche un calo dei salari medi orari.

I dati europei si riferiscono ai dipendenti a tempo pieno e a tempo parziale che operano in imprese con più di 10 dipendenti, in tutti i settori economici ad eccezione di: agricoltura,  pesca, pubblica amministrazione e difesa, sicurezza sociale.

L' Eurostat precisa che il costo del lavoro  si riferisce alla spesa complessiva sostenuta dai datori di lavoro per l'assunzione del personale, quello che copre i costi salariali e non salariali meno i sussidi. Sono inclusi i costi di formazione professionale o altre spese come i costi di assunzione.

Le ore lavorate sono definite come i periodi di tempo impiegati dai dipendenti in attività dirette e accessorie per la produzione di beni e servizi, inclusi i normali periodi di lavoro, gli straordinari retribuiti e non retribuiti e il tempo impiegato per la preparazione, la manutenzione, la riparazione, la pulizia e la stesura di rapporti associati al lavoro principale. Sono esclusi i periodi di ferie e altri giorni festivi, le assenze per malattia e altri tipi di assenza per i quali i dipendenti sono retribuiti. 

Per approfondire pagina Web Eurostat

[https://ec.europa.eu/eurostat/en/web/products-eurostat-news/w/ddn-20221208-1]