Stampa

Banca d'Italia - Il mercato del lavoro : dati e analisi gennaio 2023


icona

Banca d' Italia ha pubblicato la nota congiunta sul mercato del lavoro redatta con la collaborazione del Ministro del Lavoro e ANPAL. 

Il bilancio del 2022 redatto da Banca d' Italia, con l'ausilio del Ministero del Lavoro e ANPAL, è ampiamente positivo, nonostante il rallentamento del mercato del lavoro registrato a fine anno. 

Nel 2022 sono state create circa 380.000 posizioni lavorative al netto delle cessazioni, un valore superiore a quello registrato nel 2019, prima dell’emergenza sanitaria. 

Nel 2022 si è rafforzata la crescita delle assunzioni a tempo indeterminato. 

Nel 2022 all’incremento occupazionale ha contribuito quasi esclusivamente la componente a tempo indeterminato, che nell’anno precedente aveva invece rappresentato solo il 40 per cento delle attivazioni nette. Sono stati creati oltre 410.000 posti di lavoro stabili, a fronte di una sostanziale stazionarietà degli impieghi a termine e di un calo di oltre 50.000 unità dei contratti di apprendistato.

La crescita del 2022 si è concentrata soprattutto nel Centro Nord.

Nel 2022 l’occupazione è aumentata sia per gli uomini sia per le donne; tuttavia in dicembre per la componente femminile le attivazioni nette sono state nulle

I servizi hanno sostenuto l’occupazione nel primo semestre del 2022 mentre le costruzioni e i comparti della manifattura hanno registrato un rallentamento anche per la maggior esposizione ai rincari dell'energia. 

Nella prima parte del 2022 la domanda di lavoro è stata trainata soprattutto dal turismo che ha ripreso vigore fin dall’inizio della primavera. 

Dall’estate del 2020 e fino ai primi mesi del 2022 le costruzioni hanno fatto registrare ritmi di crescita eccezionalmente elevati; dal secondo trimestre dello scorso anno invece l’espansione si è indebolita, fornendo un contributo modesto. 

Nel 2022 le attivazioni nette nella manifattura sono state superiori a quelle del 2021 (tav. 2); la creazione dei posti di lavoro è proseguita a tassi sostanzialmente costanti anche negli ultimi due mesi dell’anno, nonostante il rallentamento nei comparti a maggiore intensità energetica. 

Fonte: Banca d' Italia