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ISTAT – Nota mensile sull’andamento dell’economia dicembre 2018


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Pubblicata sul sito ISTAT la dodicesima nota mensile sull’ andamento economia dicembre 2018. Il raggiunto accordo a fine anno tra Governo italiano e Commissione europea sulla manovra di bilancio ha contribuito a ridurre almeno in parte le tensioni sui mercati finanziari internazionali.

IL QUADRO INTERNAZIONALE:

Gli indici, ancora positivi, riportano nelle ultime settimane una decelerazione dell’andamento dell’economia internazionale, accompagnati da una progressiva eterogeneità degli andamenti dei diversi paesi.

Stesso discorso per gli Stati Uniti, dove il blocco di oltre il 25% delle attività amministrative federali in atto dal 22 dicembre scorso (il cosiddetto “shutdown”) ha generato incertezza per l’evoluzione dell’economia U.s.a.

Per quanto riguarda l’economia dell’area euro, continuano i segnali di debolezza. A ottobre la produzione industriale ha segnato un modesto aumento ( +0,2, -0,6% a settembre ). Inoltre, a novembre, particolarmente negativi sono stati i dati di produzione tedesca e francese che hanno registrato rispettivamente una contrazione congiunturale dell’1,9% e dell’1,3%.

In America, come nell’area, Euro il mercato del lavoro non sembra avere risentito della decelerazione dell’attività economica, tant’è che a novembre il tasso di disoccupazione nell’area euro ha toccato il valore minimo dall’ottobre 2008 (7,9%).

LA CONGIUNTURA ITALIANA: 

Dopo la flessione congiunturale segnata dal Pil nel terzo trimestre (-0,1%), a novembre l’indice della produzione industriale ha confermato la fase di debolezza dei livelli di attività (-1,6% rispetto al mese precedente).

Per ciò che concerne il commercio estero, a ottobre si è registrata una crescita congiunturale, più intensa per le esportazioni (+2,5%) che per le importazioni (+2,1%). La crescita delle esportazioni è stata diffusa a quasi tutti i raggruppamenti di industrie, con l’eccezione dei beni di consumo non durevoli (-3,6%) e dei beni in-termedi (-1,2%). Dal lato delle importazioni (-1,3%), la flessione è stata particolarmente marcata per i beni di consumo durevoli (-3,6%) e l’energia (-2,6%).

A novembre, il mercato del lavoro ha evidenziato una stabilità del tasso di occupazione (58,6%) e un lieve miglioramento del tasso di disoccupazione (10,5%, -0,1 punti percentuali rispetto al mese precedente), sebbene la riduzione della disoccupazione proceda ad una velocità inferiore rispetto all’area euro.

LE PROSPETTIVE:

A dicembre, l’indice del clima di fiducia dei consumatori ha segnato un ulteriore calo diffuso a tutte le componenti: le aspettative per il futuro hanno registrato un deciso peggioramento e anche le attese sulla disoccupazione hanno mostrato segnali negativi. Nello stesso mese, anche la fiducia delle imprese è peggiorata in tutti i settori economici a esclusione del commercio al dettaglio.

In base alle aspettative degli operatori economici, nei prossimi mesi prevarrà ancora uno scenario di moderazione dei prezzi. Tra i consumatori, accanto all’aumento di quanti prevedono prezzi stabili è diminuita la quota di coloro che si attendono incrementi costanti o più deboli.

Fonte: ISTAT