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Quota 100 : Un’analisi prospettica su risorse e persone coinvolte.


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Di seguito pubblichiamo uno studio redatto dell’Osservatorio previdenza della Fondazione Di Vittorio e della Cgil, basata su dati Inps, dove sono state prese in esame le tre principali misure pensionistiche introdotte con il DL 28 gennaio 2019, n. 4, convertito con la Legge 28 marzo 2019, n. 26, trattasi di: “ Quota 100 “, il blocco della speranza di vita per la pensione anticipata e la proroga di opzione donna.

L’attuale andamento delle domande, se confermato anche per il 2020 e per il 2021, rivelerebbe uno stanziamento di risorse sovrastimate rispetto alle richieste di pensionamento reali. Sulla base dei numeri riportati dall’Osservatorio per il solo 2019, “ Quota 100 “ coinvolgerà 128 mila persone, 162 mila in meno rispetto alla platea di 290 mila persone prevista dalle stime di governo. La differenza diventerebbe ancora più marcata nel triennio poiché ad essere coinvolti sarebbero nel complesso un terzo delle persone previste dal governo (325 mila invece di 973 mila ).

Questi numeri già di per sé consentono di prendere atto del probabile mancato raggiungimento della scopo ultimo dichiarato dal Governo, ossia la realizzazione di un deciso ricambio generazionale nel mercato del lavoro, con effetti benefici anche sull’andamento dell’economia.

Secondo l’esecutivo, la combinazione di un numero crescente di lavoratori più giovani, insieme con il progresso tecnologico, sarebbe in grado di rendere più efficiente il processo di produzione di beni e servizi e quindi, in ultima analisi, farebbe crescere maggiormente l’economia.

Un ragionamento, quest’ultimo, che perde di vista il valore aggiunto rappresentato dall’esperienza dei lavoratori più anziani, come fattore da tutelare con interventi ad hoc, volti a rendere graduale e progressivo il passaggio dei lavoratori verso il pensionamento, oltre ad agevolare la trasmissione di conoscenze tra chi esce e chi entra nel mercato del lavoro.

In termini di risorse stanziate, il basso livello di coinvolgimento suscitato da “ Quota 100 “ produrrà inevitabilmente un importante risparmio di risorse. Nel 2019, dei 3,968 miliardi stanziati dal governo, non saranno utilizzati 1,6 miliardi, nel 2020 il risparmio si attesterebbe a 2,9 miliardi e nel 2021 a 2,6 miliardi per un avanzo totale di 7,1 miliardi nel triennio.

Visto questo considerevole avanzo e tenuto conto che difficilmente queste misure pensionistiche potranno tradursi in consistenti opportunità lavorative per i giovani, perché non pensare ad altri interventi come una pensione contributiva di garanzia per i giovani e una flessibilità in uscita per tutti dopo i 62 anni ?

ACDR