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SURE: In arrivo l’ultima tranche con la proposta di renderlo strutturale


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E’ in arrivo per l’ Italia la sesta ed ultima tranche di aiuti provenienti dallo strumento europeo per il sostegno all’occupazione degli Stati Membri, il Fondo SURE. Come evidenziato sin dalla prima erogazione, l’ Italia resta il primo beneficiario del fondo, con prestiti per un totale di 27,4 miliardi su 96 complessivi versati a 16 paesi. L’ultima tranche erogata il 25 maggio è valsa per l’ Italia un bonus da 715 milioni di euro per finanziamento della cassa integrazione e altre forme di sostegno al reddito. 

I finanziamenti richiesti dal nostro paese nell’ambito del programma SURE contribuiscono a coprire le spese di una serie di misure anticrisi adottate dal Governo, tra cui la cassa integrazione per tutti i lavoratori dipendenti, le indennità per lavoratori autonomi di vario tipo, collaboratori sportivi, lavoratori domestici e intermittenti, i contributi a fondo perduto per autonomi e imprese individuali, il congedo parentale, il voucher baby sitter.

Oltre ai 751 milioni concessi al nostro paese, nell’ultimo pacchetto rientrano i prestiti ad altri 11 Stati membri: Belgio (2 miliardi), Bulgaria (511 milioni), Cipro (124 milioni), Grecia (2,54 miliardi), Spagna (3,37 miliardi), Lituania (355 milioni), Lettonia (113 milioni), Malta (177 milioni), Polonia (1,56 miliardi), Portogallo (2,41 miliardi) ed Estonia (230 milioni). 

Non stupisce, dunque, quanto sostenuto dal premier Draghi, che a margine del Summit europeo di Porto ha espresso il proprio parere positivo in merito alla possibilità di rendere permanente il fondo di sostegno all’occupazione anche oltre l’emergenza. Di diverso avviso il premier olandese Mark Rutte che ha immediatamente ribattuto con affermazioni di senso opposto, auspicando che al più presto SURE cessi di essere operativo in quanto espressione di una politica di indebitamento, a cui i paesi nord-europei si oppongono da sempre assieme alla Germania.