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SURE, disoccupazione UE: Il progetto fa pensare alla cassa integrazione


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Con un comunicato del 2 aprile 2020, la Commissione europea ha reso nota una proposta di regolamento volto ad aiutare le imprese e i lavoratori nella pandemia causata dal coronavirus ( SURE: Support to mitigate unemployment risks in emergency – Supporto alla mitigazione del rischio di disoccupazione nella fase di emrergenza).

In particolare, la proposta di regolamento SURE punta a mobilitare risorse fino a € 100 miliardi in totale, da impiegare sotto forma di prestiti concessi a condizioni favorevoli dall'UE.

L'assistenza finanziaria nell'ambito dello strumento SURE assumerà la forma di un prestito dall'UE allo Stato membro che lo richiederà, senza quote precostituite.

Per finanziare i prestiti agli Stati membri, la Commissione, a sua volta, prenderà prestiti sui mercati finanziari.

La Commissione sarà in grado di assicurare i prestiti agli Stati membri a condizioni favorevoli, consentendo agli Stati di trarre beneficio dal buon rating del credito dell'UE e dai bassi costi di finanziamento.

I prestiti saranno sostenuti da un sistema di garanzie volontarie degli Stati membri.

I prestiti dovranno essere utilizzati dagli Stati per affrontare gli improvvisi aumenti di spesa pubblica aventi lo scopo di preservare l'occupazione, consentendo di coprire costi direttamente correlati alla creazione o all'estensione di “programmi nazionali di lavoro a tempo ridotto” e altre misure analoghe per i lavoratori autonomi.

Riferimenti contenuti nel progetto fanno pensare alla nostra cassa integrazione.

In esso, si fa, infatti, riferimento a riduzioni temporanee delle ore lavorate dai dipendenti, a cui si accompagnano misure di sostegno pubblico per le ore non lavorate e a schemi simili per la sostituzione del reddito per i lavoratori autonomi.

Nel comunicato, si dà atto della circostanza che gli Stati membri dispongono già di forme di regime di lavoro a orario ridotto e che lo strumento SURE è solo uno degli elementi della strategia globale della Commissione per la protezione dei cittadini e per attenuare le conseguenze socio-economiche gravemente negative della pandemia.

Molte aziende in difficoltà sono costrette a sospendere temporaneamente o a ridurre sostanzialmente le loro attività e l'orario di lavoro dei loro dipendenti.

Evitando inutili licenziamenti, i programmi di riduzione dell’orario possono impedire che uno shock temporaneo sia più grave e di lunga durata con conseguenze negative sull'economia e sul mercato del lavoro negli Stati membri.

In alternativa, anche attraverso il nuovo progetto, si punta a sostenere i redditi delle famiglie e a preservare la capacità produttiva e il capitale umano delle imprese e dell’ economia nel suo complesso.

Come si legge nel comunicato della Commissione, la proposta dovrà essere rapidamente approvata dal Consiglio dei 27 Capi di Stato e di Governo dell’Unione Europea.

Fonte: Commissione Europea