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Contratto di espansione : costi e benefici per i lavoratori ?


L’ Osservatorio Previdenza della CGIL ha realizzato un’ analisi dei costi - benefici del contratto di espansione per i lavoratori accompagnati alla pensione. Sostituendo i contratti di solidarietà espansiva il legislatore ha inteso creare uno strumento in grado di favorire le riconversioni aziendali e le ristrutturazioni degli organici mediante l’utilizzo di tre strumenti : formazione e riqualificazione professionale ; scivolo pensionistico per i lavoratori a non più di 5 anni dal pensionamento ; nuove assunzioni e cassa integrazione. 

Sull'argomento : INPS – Circ. n. 48 del 24.03.2021: la disciplina del contratto di espansione

L’analisi evidenzia una forte penalizzazione per i lavoratori che optano per lo scivolo pensionistico verso la pensione di vecchiaia. Dall’ analisi si evince che, per un soggetto con un reddito di 35.000 euro con 62 anni di età e 35 di contributi, lo scivolo determinerebbe una perdita di 122.566 euro, lordi, calcolati sull’attesa di vita media. Questo importo prende in considerazione la differenza tra assegno mensile in contratto di espansione e stipendio (1.786 euro di assegno mensile lordo, contro i 2.692 euro dello stipendio) proiettati nel quinquennio di scivolo (58.890 euro lorde, 35.815 euro nette), della mancata maturazione del Tfr, in questi 5 anni (12.092 euro lorde, 8.949 euro nette), ma, soprattutto, del mancato versamento dei contributi previdenziali nel periodo di accompagnamento alla pensione (nel quinquennio pari a 57.745 euro), che porta inevitabilmente una differenza del trattamento pensionistico pari al 12% in meno per tutta la durata della pensione (1.951 euro lorde in caso di scivolo, 2.199 euro in caso di proseguimento dell’attività lavorativa)”. 

Salvo questa ” penalizzazione “ dovuta al differenziale netto tra stipendio e assegno mensile a cui aggiungere la mancata maturazione del TFR, vanno a vantaggio dei lavoratori la possibilità di conseguire la pensione in anticipo con uno strumento più conveniente rispetto ad un’isopensioneri in quanto è previsto da un lato l’assegno ponte calcolato sulla base della contribuzione maturata al momento dell’uscita e, dall’altro, la prosecuzione dei versamenti contributivi per giungere ad una pensione piena, senza alcuna decurtazione, al termine dello scivolo. Un ulteriore aspetto da considerare a vantaggio dei lavoratori è dato dalla possibilità di integrare l’assegno ponte con l’esercizio di una nuova attività lavorativa durante il periodo di accompagnamento alle pensione, stante l’assenza di un divieto di cumulo tra pensione e reddito come per quota 100. A concludere il quadro lo scivolo pensionistico del contratto di espansione consente di cristallizzare i requisiti di accesso alla pensione, mettendo al riparo i lavoratori da probabili innalzamenti dei requisiti pensionistici di accesso alla pensione.  

Per un'analisi più approfondita si rinvia alla lettura dell'allegato.