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Riforma fiscale : Novità per dipendenti, autonomi e imprese


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E' ormai prossimo l’approdo in aula del disegno di legge delega della riforma fiscale, annunciato e approvato il 16 marzo scorso dal Consiglio dei Ministri. Il presidente della Repubblica ha firmato il DDL che tra i principali obbiettivi di carattere generale annovera un rinnovato impulso alla crescita economica e alla natalità, mediante la riduzione del carico fiscale, l’aumento dell’efficienza della struttura dei tributi e l’individuazione di meccanismi fiscali di sostegno a famiglie, lavoratori e imprese.  

Il Disegno di legge impegna il Governo a emanare uno o più decreti legislativi di organica e complessiva revisione del sistema fiscale entro ventiquattro mesi dalla data di entrata in vigore della legge. Inoltre, sarà effettuato il riassetto delle disposizioni di diritto tributario in modo da raccogliere le norme in Testi unici per tipologia di imposta e da redigere uno specifico Codice. 

Testo del disegno di legge delega fiscale 2023

Relazione illustrativa delega al Governo per la riforma fiscale 2023

Relazione tecnica delega al Governo per la riforma fiscale 2023. 

Per quanto concerne l’intervento sulla tassazione delle persone fisiche è ancora presto per valutare gli effetti che le nuove disposizioni avranno sui contribuenti, ma alcune considerazioni sono già possibili : 

IRPEF : Regime transitorio da 4 a 3 aliquote da definire in attesa della flat tax 

Equità orizzontale e flat tax - L’art. 5 definisce i principi e i criteri direttivi per la revisione del sistema di imposizione sui redditi delle persone fisiche, in modo da attuare gradualmente l’obbiettivo dell’ equità orizzontale , principio secondo il quale a parità di reddito dovrebbe corrispondere il medesimo carico impositivo. Tale principio troverà attuazione attraverso l’individuazione di una unica fascia di esenzione fiscale e di un medesimo onere impositivo a prescindere dalle diverse categorie di reddito prodotto ( flat tax ). 

Deduzioni e detrazioni - Si procederà con una revisione delle disposizioni riguardanti le somme e i valori esclusi dalla formazione del reddito con l’eliminazione della detrazione forfettizzata per la produzione di reddito nel lavoro subordinato. In sostituzione la deduzione del reddito di lavoro dipendente e assimilato, anche in misura forfettizzata, delle spese sostenute per la produzione dello stesso. Inoltre prevista la possibilità per tutti i contribuenti di dedurre i contributi previdenziali obbligatori in sede di determinazione del reddito di categoria e, in caso di incapienza, di dedurre l’eccedenza dal reddito complessivo. 

Fringe benefit - Il medesimo articolo propone anche un aggiornamento per i limiti di non concorrenza al reddito dei fringe benefit, privilegiando la finalità della mobilità sostenibile, della previdenza complementare, dell’efficientamento energetico, della solidarietà sociale e della contribuzione agli enti bilaterali. 

Flat tax - In luogo delle aliquote per scaglioni di reddito, è prevista l’introduzione di un’imposta sostitutiva dell’IRPEF e relative addizionali con aliquota agevolata su una base imponibile commisurata all’incremento del reddito del periodo d’imposta rispetto al reddito di periodo più elevato tra quelli relativi ai tre periodi d’imposta precedenti, con possibilità di prevedere limiti al reddito agevolabile e un regime particolare per i redditi di lavoro dipendente che agevoli l’incremento reddituale del periodo d’imposta rispetto a quello del precedente periodo d’imposta. 

Da 4 a 3 aliquote - Nella fase transitoria, il primo step della riforma prevede, dal prossimo anno, il passaggio da 4 a 3 aliquote Irpef, con l'accorpamento della seconda e terza fascia di reddito (tra 15 mila euro e 50 mila euro). Il DDL non fornisce indicazioni in merito alle aliquote ma le ipotesi circolate sono 23%, 27% e 43% oppure 23%, 33%, 43%, con una rimodulazione che andrebbe a favorire i redditi medio-alti. Per una valutazione compiuta, occorrerà comunque tener conto anche del nuovo regime degli oneri deducibili e detraibili che aiuterà a compensare almeno in parte la perdita di gettito.

Nelle previsioni del Governo l'estensione della flat tax incrementale anche ai lavoratori dipendenti, sulla falsa riga del meccanismo previsto dalla legge bilancio 2023. 

IRES: Imprese spinte ad assumere e investire 

Revisione in arrivo anche per sistema di imposizione sui redditi delle società e degli enti ( IRES ) che passerà da un aliquota al ventiquattro per cento ad una al quindici a patto che vengano rispettate, entro i due periodi d'imposta successivi a quello nel quale è stato prodotto il reddito, due condizioni: la prima è che "una somma corrispondente, in tutto o in parte, al reddito sia impiegata in investimenti, con particolare riferimento a quelli qualificati, e in nuove assunzioni “ ; la seconda è che "gli utili non siano distribuiti o destinati a finalità estranee all'esercizio dell'attività d'impresa". Questo per "favorire la crescita economica e l'incremento della base occupazionale, con particolare riferimento ai soggetti che necessitano di maggiore tutela". Va detto che "la riduzione dell'aliquota precede l'effettuazione degli investimenti". 

Novità anche sull'Irap, per la quale viene confermata, a tendere, l'abrogazione: contestualmente si prevede "l'istituzione di una sovraimposta IRES in grado di assicurare un equivalente gettito fiscale, per garantire il finanziamento del fabbisogno sanitario, nonché il finanziamento delle Regioni che presentano squilibri di bilancio sanitario ovvero che sono sottoposte a piani di rientro".

Revisione delle Tax expenditures 

Se ne parla da tempo con toni per lo più critici che, però, non hanno impedito un loro aumento consistente, dalle 444 voci del 2016 alle 626 voci del 2022. Sono le Tax expenditures, ossia trasferimenti di risorse pubbliche realizzate attraverso la riduzione di obblighi fiscali che finiscono per appesantire il bilancio pubblico. 

Le finalità di queste 626 voci appaiono molto diversificate tra loro e spaziano , dall’agricoltura allo sport, dalla ricerca ai giovani, dal turismo all’istruzione. Tuttavia, nel 2022 le misure più numerose hanno riguardato competitività e sviluppo delle imprese, nonché diritti sociali, politiche sociali e famiglia. In entrambi i casi la crescita delle facilitazioni accordate è riconducibile in larga parte alle difficoltà aziendali e sociali connesse alle due crisi, quella sanitaria e Ucraina.Il Governo intende procedere con un netto taglio. 

Previdenza complementare 

Sempre in tema di revisione delle Tax expenditures un occhio di riguardo è riservato alla previdenza complementare. A fronte dei crescenti bisogni di protezione sociale, e tenuto conto delle specifiche finalità, il legislatore ha già accordato un particolare regime fiscale di favore. 

In più occasioni la COVIP ha suggerito di ripensare i benefici fiscali per favorire l’adesione e la contribuzione di chi non è ancora nel sistema e di quanti ne rimangono ai margini in forza di una condizione lavorativa più fragile. Un simile intervento garantirebbe una maggiore sostenibilità dell’ intero sistema previdenziale, proprio attraverso il rilancio della previdenza complementare. 

L’ attuale regime agevolato prevede :

  1. la deducibilità dei contributi nel limite massimo di 5.164,57 euro l’anno ;
  2. la tassazione dei rendimenti risultanti dalla gestione degli investimenti : prevista un’imposta sostitutiva pari al 20%, ovvero dal 24% al 12,50% per la parte derivante dalla detenzione di titoli di Stato e assimilati ( l’aliquota risulta più bassa rispetto a quella applicata ad altri strumenti di risparmio ) ;
  3. la tassazione delle prestazioni erogate in base alla loro natura e con un’imposta sostitutiva con aliquote di favore rispetto alle aliquote sul reddito delle persone fisiche, che si riducono al crescere degli anni di partecipazione fino a raggiungere il 9%.

Gli interventi fiscali della riforma sarebbero rivolti a: 

  • Realizzare una revisione migliorativa del limite di deducibilità, tenuto conto della funzione integrativa e sociale dei fondi pensione e la valenza di strumento di diversificazione del rischio previdenziale ;
  • Realizzare una revisione della tassazione dei rendimenti delle attività delle forme pensionistiche complementari secondo il principio di cassa ( attualmente la tassazione avviene sul rendimento maturato ). 

Interventi migliorativi riguarderanno anche le Casse di Previdenza con una imposizione sostitutiva in misura agevolata sui redditi di natura finanziaria che dal 26% passerebbe al 20 – 22 %. 

IVA : 

A essere interessata poi dalla riforma, nella bozza circolata, è anche l'Iva: "per la sua revisione i criteri specifici prevedono la revisione della definizione dei presupposti dell'imposta al fine di renderli più aderenti alla normativa dell'Unione europea e delle norme di esenzione; la razionalizzazione del numero e della misura delle aliquote; la revisione della disciplina della detrazione; la razionalizzazione della disciplina del gruppo IVA al fine di semplificare le misure previste per l'accesso e l'applicazione dell'istituto". 

Statuto del Contribuente : 

Si rivede lo Statuto del Contribuente, con un consolidamento dei principi del legittimo affidamento del contribuente e della certezza del diritto, prevedendo il rafforzamento da parte dell’ente impositore dell’obbligo di motivazione, specificando le prove su cui si fonda la pretesa, e del diritto di accesso agli atti del procedimento tributario, funzionale al corretto dispiegarsi del diritto al contraddittorio.