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Fringe benefit 2023 : Aumentano i costi delle auto aziendali. Le tabelle ACI


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L’Agenzia delle entrate ha reso note le tabelle elaborate dall’Automobile Club Italia, utili a calcolare, per ogni tipo di veicolo, a seconda della quantità dell’uso privato, l’esatta maggiorazione dell’imponibile in capo ai dipendenti a cui è concesso un veicolo aziendale uso promiscuo sia per lavoro sia per l'uso al di fuori dell'attività lavorativa. 

Alle tabelle si deve fare riferimento anche per calcolare l’indennità che il datore di lavoro corrisponde al dipendente che ha utilizzato il mezzo proprio per una trasferta effettuata in un Comune diverso da quello in cui risiede (vedi “ Trasferte con mezzo proprio, per il fisco rilevano le tariffe Aci ”).

Per riepilogare, ricordiamo che la concessione al dipendente in uso anche promiscuo del veicolo aziendale è considerato un fringe benefit, ossia reddito maturato in relazione a compensi diversi dal denaro, soggetto a tassazione, come indicato all’ articolo 51 del TUIR. La disciplina prevede che l'utilizzo di un'auto, anche per finalità personali, messa a disposizione dall'azienda ai propri dipendenti o ai collaboratori ( in regime di reddito assimilato ), genera un compenso in natura che deve essere quantificato secondo la disciplina prevista al comma 4, lett. a) dell' art. 51 TUIR. 

In materia due sono i recenti interventi normativi che hanno apportato modifiche alla disciplina del Testo Unico sulle Imposte dei Redditi. 

La prima in ordine di tempo è quella disposta dalla Legge di bilancio 2020 ( art. 1, comma 632 della Legge n. 160/2019 ) con cui sono stati modificati, dal 1° luglio 2020, i criteri di quantificazione del fringe benefit , collegati a percentuali forfettarie, crescenti in base alle emissioni di Co2 dei mezzi di trasporto, da applicare al costo chilometrico desumibile dalle tabelle ACI moltiplicato per la distanza convenzionale di 15.000 Km. La percentuale da prendere in considerazione è così quantificata : 

  • 25% per i veicoli con emissioni non superiori a 60 grammi per chilometro (g/km di Co2);
  • 30% per emissioni superiori a 60 g/km ma non a 160 ; 
  • 50% con emissioni da 160 a 190 g/km ; 
  • 60% per i veicoli con valori di emissione di anidride carbonica superiori a 19. 

Gli importi, definiti su base annua, andranno poi ridotti dell'ammontare eventualmente trattenuto al dipendente.

Resta fermo che per i dipendenti a cui sono stati assegnati i veicoli prima del mese di luglio 2020 continuano ad applicarsi le vecchie regole che determinano il valore del compenso in natura in misura pari al costo chilometrico per 15.000 KM moltiplicato per la percentuale fissa del 30 per cento su base annua, al netto di eventuali addebiti o trattenute specifiche.

Gli ultimi due interventi, disposti rispettivamente con il DL Aiuti-bis e DL Aiuti-quaterhttp://www.lavorosi.it/contribuzione-previdenziale/prelievo-e-adempimenti-fiscali/fringe-benefit-soglia-a-3000-eur-quanto-convengono-a-datore-di-lavoro/, hanno progressivamente innalzato la soglia di esenzione fiscale del valore dei beni e dei servizi ceduti dal datore dei lavoro che non concorrono alla formazione del reddito di lavoro dipendente, innalzandola a 3.000 euro per il solo anno 2022. Dal 2023 pertanto il valore tornerà quello ordinario di 258,23 euro. 

L'AUMENTO DELL' IMPONIBILE RIDUCE LA CONVENIENZA : 

Dal raffronto con il 2022 emerge che i valori dei costi chilometrici di esercizio di auto e moto veicoli subiscono un aumento. Gli aumenti recepiscono l'aumento del costo carburante e i crescenti costi delle ricariche che si traducono nell'aumento dell'imponibile in busta paga. 

L' incremento va a penalizzare in particolare i dipendenti che devono sostenere a proprie spese i rifornimenti, visto che la variazione delle nuove tabelle aumenta l'imponibile ma i costi di carburante o ricariche sono a loro carico. 

Peraltro la soglia di esenzione, pari a 3.000 euro per il periodo di imposta 2022, dal 2023 tornerà al valore ordinario di 258,23 euro. A differenza di quest'anno, in cui il plafond era sufficiente ad assorbire il valore del benefit di buona parte delle vetture concesse ad uso promiscuo, nel 2023 solo in pochissimi casi l'esenzione potrà coprire l'imponibile maggiorato.

Fonte: Agenzia delle Entrate