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Entrate – Risposta n. 956-2631/2020 : Buoni pasto esentati anche per i lavoratori in smart-working


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Con la risposta n. 956-2631/2020, l’Agenzia delle entrate ha fornito chiarimenti rispetto al seguente quesito: il servizio sostitutivo di mensa mediante buoni pasto, laddove il datore di lavoro li corrisponda anche ai lavoratori che praticano lo smart working, fruisce del particolare e più favorevole regime fiscale previsto dall’art. 51, comma 2 lett. c) del TUIR ? 

La conclusione adottata dall’Agenzia è stata: il datore di lavoro che riconosce i buoni pasto ai lavoratori in smart working non è tenuto ad applicare la ritenuta a titolo di acconto Irpef sul valore dei buoni e ciò fino a euro 4 ove si tratti buoni cartacei e fino a 8 euro ove si tratti di buoni elettronici conformemente a quanto previsto dal predetto art. 51, comma 2 lett. c). 

Conclusione che l’Agenzia prospetta, da una parte, osservando che la realtà lavorativa è sempre più caratterizzata da forme di lavoro flessibili e, dall’altra, che questa è circostanza già recepita anche per quanto riguarda la disciplina dei buoni pasto, erogabili ai lavoratori sia a tempo pieno che tempo parziale e anche nel caso in cui l’articolazione dell’orario di lavoro non preveda una pausa per il pranzo (art. 4 d.m. 7 giugno 2017, n. 122). 

A tal riguardo, l’Agenzia dichiara di essere ben consapevole del fatto che il predetto d.m. - attuativo dell’art. 144, comma 5, del d.lgs. n. 50/2016 e riguardante gli esercizi presso i quali può essere erogato il servizio sostitutivo di mensa per mezzo dei buoni pasto e le caratteristiche dei buoni - non ha natura tributaria, ma comunque ne sottolinea la rilevanza anche a fini fiscali, “atteso che l’art. 51, comma 2 lett. c) fa espresso riferimento alle prestazioni sostitutive del servizio di mensa, disciplinate dal citato decreto ministeriale”. 

Sulla questione che si pone a monte, relativa alla spettanza o meno dei buoni pasti ai lavoratori in smart working si è recentemente pronunciato il tribunale di Venezia ( Tribunale di Venezia: ai dipendenti in smart-working non spettano i buoni pasto ).

La recente sentenza, tenuto conto delle particolari modalità di organizzazione del lavoro durante il periodo del lockdown, ha di fatto negato ai lavoratori agili il diritto a ricevere i buoni pasto. 

Fonte: Agenzia delle Entrate - Risposta n. 956-2631/2020