Il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro ha presentato il 10 settembre il Primo Rapporto Annuale sulla Produttività 2025, redatto dal Comitato Nazionale Produttività, istituito presso il CNEL in attuazione della Raccomandazione del Consiglio dell’Unione Europea del 20 settembre 2016 .
Il Rapporto riassume le dinamiche generali della produttività nazionale, intesa come la capacità del sistema economico di generare valore (output) a partire dalle risorse impiegate (input), in un confronto costante con gli altri Paesi dell’UE.
La dinamicha della produttività in Italia - Dalla metà degli anni Novanta l’Italia ha iniziato ad accumulare un ritardo nella crescita della produttività, mostrando una dinamica più debole rispetto ai principali partner europei: nel periodo 1995-2024, vale a dire gli ultimi tre decenni, l’incremento medio annuo si è attestato attorno allo 0,2%, a fronte dell’1,2% registrato nell’UE27 (1,0% in Germania, 0,8% in Francia, 0,6% in Spagna).
Nonostante i segnali positivi registrati tra il 2022 e il 2024 in termini di crescita economica, occupazione ed export, il Rapporto sottolinea come tali progressi non si siano tradotti in un miglioramento significativo della produttività. Al contrario, la produttività del lavoro ha subito una contrazione dello 0,9% nel 2024, mentre l’occupazione è cresciuta del 4,4%, prevalentemente in settori a basso valore aggiunto come costruzioni, ristorazione e assistenza.
Il Rapporto evidenzia, inoltre, il ritardo negli investimenti in capitale intangibile – come software, ricerca e sviluppo, e capitale organizzativo – che in Italia crescono a un ritmo inferiore al 2,5% annuo, contro il 4,7% della Francia e oltre il 6% di Svezia e Stati Uniti.
Altro elemento critico è la dimensione delle imprese italiane: il 94,7% ha meno di 10 addetti, limitando la capacità di innovazione e digitalizzazione. Le imprese più grandi, digitalizzate e internazionalizzate, registrano una produttività fino al 70% superiore rispetto alle medie imprese.
Le proposte - Il CNEL propone una serie di misure per invertire la tendenza, tra cui:
- potenziamento del credito d’imposta per ricerca e sviluppo e formazione 4.0;
- riforma della filiera formativa tecnologico-professionale;
- legge quadro sulle PMI;
- semplificazione delle procedure PNRR;
- rafforzamento della capacità implementativa della Pubblica amministrazione.
Fonte : CNEL