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Pensioni, divari di genere e territoriali. I dati dell' osservatorio INPS


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Le prestazioni del sistema pensionistico italiano vigenti al 31 dicembre 2024 sono 23.015.011, per un ammontare complessivo annuo di 364.132 milioni di euro e un aumento del 4,93% sull'anno precedente. Questo è quanto emerge dalla rilevazione dell'Osservatorio Inps sui flussi di pensionamento aggiornato al mese di ottobre.

I beneficiari di prestazioni pensionistiche sono 16.305.880 (+0,5% rispetto al 2023); ognuno di loro percepisce in media 1,4 pensioni, anche di diverso tipo. L'importo medio del reddito da pensione per ogni beneficiario è di 22.331 euro. Sebbene le donne rappresentino la quota maggioritaria sul totale dei pensionati (il 51%), gli uomini percepiscono il 56% dei redditi pensionistici: l'importo medio annuo dei redditi percepiti dagli uomini è infatti superiore a quello delle donne del 34% (25.712 contro 19.140 euro).

L’importo medio per la singola prestazione di 15.821 euro mentre l’importo medio del reddito da pensione per beneficiario nel 2024 è di 22.331 euro. Circa due terzi (68,1%) dei beneficiari di prestazioni pensionistiche percepisce una sola prestazione, mentre circa un terzo (il 31,9%) ne percepisce due o più. In particolare, il 24% dei beneficiari percepisce due prestazioni, il 6,7% tre e l'1,2% quattro o più.

All'interno del gruppo dei titolari di più di una pensione la presenza femminile è dominante e aumenta al crescere del numero dei trattamenti pro capite: le pensionate rappresentano infatti il 58% dei titolari di due pensioni, il 68,3% dei percettori di tre pensioni e il 68,9% dei titolari di quattro o più trattamenti. Le pensioni di invalidità, vecchiaia e anzianità/anticipate, superstiti sono il 77,2% del totale delle pensioni, di cui il 53,8% relativo alle pensioni di vecchiaia/anticipate, il 3,9% a quelle di invalidità e il 19,5% a quelle ai superstiti. Le prestazioni di tipo indennitario si attestano al 2,7%, mentre quelle di tipo assistenziale sono pari al 20,2% del totale.

Gli importi complessivi hanno una distribuzione più spiccatamente sbilanciata verso le pensioni di tipo Ivs, che coprono il 90,7% del totale; (il 73,7% del totale per le vecchiaia/anticipate). Il restante 9,3% è distribuito per l'1,2% sulle prestazioni di tipo indennitario e per l'8,1% su quelle di tipo assistenziale. Dall'analisi della distribuzione territoriale di pensioni e pensionati si osserva che nelle regioni settentrionali si ha un maggior numero sia di pensioni sia di pensionati (rispettivamente il 47,3% e il 47,7% del totale). Gli importi medi delle pensioni sono più elevati al Nord rispetto al resto dell'Italia (+8,1 punti percentuali rispetto alla media nazionale).


In Italia nel 2024 quasi 4,6 milioni di pensionati, il 28,1% del totale hanno avuto un reddito da pensione inferiore a mille euro al mese. Tra le donne il 34,5% ha un reddito da pensione inferiore a mille euro (quasi 2,89 milioni di persone) mentre tra gli uomini sono nelle due fasce più basse di reddito solo il 21,4% del totale. I pensionati complessivi sono 16,3 milioni e tra questi solo 450.067 hanno redditi da pensione superiori a 5mila euro (il 2,8% del totale) per un importo complessivo pari al 10,2% del totale.


Il 53,9% delle pensioni ha un importo mensile inferiore ai 1.000 euro ma la quota di pensionati con reddito al di sotto di questa soglia scende al 28,1%, per la possibilità di cumulo di più trattamenti pensionistici. Nelle classi di reddito più basse si concentrano soprattutto le prestazioni di tipo assistenziale, che rappresentano una forma di assistenza alle persone più disagiate, per motivi economici e/o fisici, e le pensioni ai superstiti, che sono per loro natura di importo più basso di quelle del dante causa, essendo calcolate come una percentuale di queste ultime.

I pensionati delle regioni meridionali e delle isole percepiscono redditi più bassi rispetto a quelli residenti nelle altre zone geografiche. Nel Mezzogiorno, infatti, la percentuale dei pensionati con redditi da pensione inferiore ai mille euro è pari al 35,9% a fronte del 20,9% al Nord e al 25,8% al Centro. Il dato è legato al fatto che al Nord risiedono pensionati con assegni basati su contribuzioni più lunghe e spesso su retribuzioni più alte. Al Sud e nelle Isole prevalgono le pensioni di vecchiaia e quelle assistenziali. Nel Mezzogiorno risiedono il 47,7% dei beneficiari di prestazioni assistenziali (solo il 31,8% al Nord) e il 46,9% di quelle di invalidità (solo il 32,1% al Nord). 

Fonte : INPS