Istituito dalla legge di Bilancio 2017, il bonus asilo nido consiste in un contributo di sostegno al reddito familiare con il quale è possibile pagare le rette per la frequenza di asili nido; dall'altro le forme di assistenza domiciliare in favore di bambini sotto i tre anni d'età con gravi patologie.
Con la circ. n. 123 del 5.09.2025, l’ INPS ha impartito nuove istruzioni dopo le novità intervenute con la legge di conversione del DL Economia ( DL n. 95/2025).
Le novità per il 2025 –Come sottolineato dall’ INPS, a partire dal 2025 si registra un ampliamento delle strutture educative che danno diritto al beneficio. In aggiunta ai tradizionali asili nido pubblici e privati. Il contributo è ora esteso a:
1. micronidi per bambini dai 3 ai 36 mesi;
2. sezioni primavera per bambini dai 24 ai 36 mesi;
3. servizi integrativi come spazi gioco per bambini, servizi educativi domiciliari e centri per bambini e famiglie.
Il contributo è erogato a condizione che le strutture siano autorizzate secondo la normativa regionale per l'erogazione di servizi educativi per l'infanzia. Sono invece escluse tutte le strutture menzionate all’ art. 6 del DL 95/2025, ossia :
1. servizi ricreativi;
2. servizi pre-scuola e post-scuola;
3. frequenza di centri per bambini e famiglie, che accolgono bambine e bambini dai primi mesi di vita insieme a un adulto accompagnatore.
Le novità per il 2026 – Il Decreto Economia ha apportato modifiche anche per quanto riguarda l’ ultrattività delle domande. A partire dall’ anno 2026, si potrà presentare una sola domanda per il sussidio, che avranno validità automatica per gli anni successivi, fino al mese di agosto dell’anno in cui il bambino compie tre anni del bambino, dopo la verifica annuale dei requisiti e avere effettuato la prenotazione delle mensilità per ogni anno solare.
In attesa di questa semplificazione, per il 2025 l'Istituto ha avviato il riesame delle domande già presentate per servizi educativi e spazi gioco, superando la precedente applicazione più restrittiva.
Fonte: INPS