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CNEL : Rapporto su mercato del lavoro e contrattazione collettiva 2022


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Crescono gli occupati, ma aumenta lo squilibrio tra domanda e offerta e lavoro. Nel 2022 il tasso di occupazione nel secondo trimestre dell'anno si è portato al 60,2 per cento, un massimo storico, e parallelamente si è osservato l'aumento del tasso di attività con la diminuzione del tasso di disoccupazione sceso all'8,1 per cento.

«Tuttavia il miglioramento dei macroindicatori relativi all'occupazione e alla partecipazione ha anche una radice non particolarmente positiva, vale a dire l'abbassamento del parametro di riferimento costituito dalla popolazione in età lavorativa. Nell'ultimo anno abbiamo assistito a un vero e proprio paradosso: cala la disoccupazione ma aumenta il mismatch, cioè lo squilibrio tra domanda e offerta di lavoro. La buona notizia viene dalle prospettive occupazionali del Pnrr che produrrà circa 4,5 milioni di posti di lavoro».

È quanto affermato dal presidente Tiziano Treu nel suo discorso di presentazione del Rapporto su mercato del lavoro e contrattazione collettiva 2022  tenutosi mercoledì scorso a Roma.

In un contesto in continuo divenire il rapporto su mercato del lavoro e contrattazione collettiva fornisce un'attenta riflessione sulle dinamiche in atto nel mercato del lavoro: 

L’invecchiamento della popolazione incide sull’occupazione – Da ormai quasi un decennio la popolazione italiana sta diminuendo e ciò vale anche per il segmento specifico della popolazione in età lavorativa (15-64 anni), sceso attualmente sotto i 37.5 milioni di residenti (all’inizio dello scorso decennio superava i 39 milioni). Negli ultimi vent’anni l’impatto del calo demografico sull’offerta di lavoro era stato in parte compensato dall’aumento della partecipazione al mercato del lavoro, in particolare delle donne, ma ora il fattore si sta attenuando. Di conseguenza il miglioramento degli indicatori è esito non solo della crescita numeratore degli attivi o degli occupati ma anche del calo del denominatore. 

Ampio ricorso a forme di orario ridotto - “La parziale riduzione della disoccupazione si accompagna a un ampio ricorso a varie forme di orario ridotto, non solo casse integrazioni, pure in calo, ma anche l’ampia presenza di part time spesso involontario. Si è modificato il concetto di disoccupazione ( vedi Occupazione e disoccupazione : cambia il metodo di rilevazione ISTAT ). Inoltre, permangono disparità nelle opportunità di lavoro, soprattutto per le donne, ancora troppo penalizzate.

Cresce il mismatch tra domanda e offerta - Cala, dunque, la disoccupazione ma il mismatch tra domanda e offerta resta un fenomeno da tenere sotto stretta osservazione. Nei primi nove mesi dell’anno in corso, su quasi 420 mila nuove assunzioni mediamente previste, 170 mila (il 40.3 per cento) risultano di difficile reperimento; nello stesso periodo del 2019, tale quota si attestava al 28.2 per cento. 

Le più gravi criticità relative all’incontro fra domanda e offerta si manifesteranno per le professioni tecniche legate alla transizione digitale e per professioni di difficile reperimento nei settori della sanità e dei servizi sociali. 

Si stima che tra il 2022 e il 2026 il mercato del lavoro italiano potrà avere bisogno di 4,1-4,6 milioni di occupati grazie dal PNRR. Rispetto alle professionalità richieste dalle imprese e dalla PA, oltre il 60% del fabbisogno nel quinquennio riguarderà il possesso di competenze green con importanza almeno ‘intermedia’ (oltre 2,4 milioni di lavoratori) e con importanza ‘elevata’ circa il 37% del totale (poco meno di un milione e mezzo di unità). Il mercato del lavoro sarà dunque investito da una profonda trasformazione in chiave di sostenibilità, coinvolgendo in maniera trasversale diversi settori e  professioni. 

Secondo le elaborazioni del Sistema Informativo Excelsior di Unioncamere, le maggiori criticità si manifesteranno per medici, infermieri, fisioterapisti, professioni qualificate nei servizi sanitari e sociali, essenziali per la riorganizzazione e implementazione della rete di assistenza sanitaria territoriale, tra gli obiettivi della missione Salute del PNRR.

Analoga difficoltà si prevede anche per professioni cruciali per gli avanzamenti nei processi di innovazione tecnologica e transizione digitale, quali specialisti in scienze matematiche e informatiche, tecnici ICT, ingegneri e tecnici in campo ingegneristico. Per queste figure si può ipotizzare che – se non aumenterà l’offerta – cresceranno le criticità nel loro reperimento nel mercato del lavoro (critical mismatch), e si potranno verificare dei rallentamenti nell’implementazione delle missioni del PNRR per la mancanza della forza lavoro.

L’ impatto del PNRR – Il Programma di Ripresa e Resilienza è da considerare un fattore di contesto decisivo per la ripresa della crescita dell’economia e dell’occupazione. Il successo della strategia delineata dipende dall’attuazione, simultanea, sinergica e trasversale , del programma GOL e del Piano straordinario per il potenziamento dei Centri per l’ Impiego. A questo proposito preoccupano, ad esempio, le difficoltà e i ritardi che si registrano nell’attuazione del Piano di Potenziamento dei CPI per l'efficientamento delle politiche attive.

Reddito di cittadinanza – In tema di reddito, il CNEL sottolinea come l’esperienza che deriva dei primi anni di attuazione consente di individuare ormai con sufficiente approssimazione quali interventi potrebbero contribuire a migliorare il perseguimento degli obiettivi fissati dalla legge. Il reddito di cittadinanza va pertanto modificato, ma non abolito. 

In base ai più recenti dati, aggiornati al 30 giugno 2022, poco più di 900mila beneficiari del Rdc risultano indirizzati ai Servizi per il lavoro, dei quali il 72% è soggetto alla sottoscrizione del patto per il lavoro. Di questi solo una sparuta minoranza sono considerati “ vicino al mercato del lavoro “ con esperienza lavorative relativamente recenti (concluse negli ultimi 12 mesi) e quindi facilmente occupabili. E’ un aspetto questo - dice il vice Ministro Bellucci - di cui bisogna tener conto per non alimentare inutile disinformazione. 

I numeri sui contratti collettivi - Dei 946 Ccnl registrati nell’Archivio del CNEL quelli sottoscritti da categorie associate a Cgil, Cisl e/o Uil sono 208 (il 22%) e coprono il 97,1% dei lavoratori. Quelli sottoscritti da categorie associate a Ugl, Cisal, Confsal o Ciu (esclusi i Ccnl che le prime tre organizzazioni sottoscrivono per adesione o in firma separata con Cgil, Cisl e/o Uil) sono 407 (il 43%). Nel 2022 l’Archivio Nazionale dei contratti ha registrato due importanti novità: l’entrata in vigore definitiva della legge istitutiva del Codice unico dei contratti e l’accordo con il Ministero del lavoro sull’accesso alle informazioni sui contratti tramite l’Archivio CNEL (DL 104/2022).

Inclusione nel mondo del lavoro delle persone con disabilità - Quest’anno, per la prima volta, il Rapporto sul mercato del lavoro del CNEL dedica un approfondimento al lavoro dei disabili. Nella fascia di età fra i 15 ed i 64 anni risulti occupato il 32,2 per cento dei disabili, che soffrono di limitazioni gravi a fronte del 59,8 per cento dei normo dotati. Il rovescio della medaglia ovvero i numeri della disoccupazione mostrano che le persone con limitazioni gravi in cerca di occupazione sono il 18,1% (21,2% dei i maschi e 15,1% delle femmine), una percentuale lievemente superiore rispetto alle persone senza limitazioni (14,8%). La distanza tra la popolazione con e senza limitazioni si amplia nelle fasi centrali della vita: è disoccupato il 26,1% delle persone con limitazioni gravi di 25-44 anni contro il 18,5% della popolazione senza limitazioni nella stessa fascia di età.

Fonte : CNEL