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CNEL – Rapporto su mercato del lavoro e contrattazione 2020


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Nella giornata di ieri è stato presentato il XII Rapporto CNEL sul mercato del lavoro e contrattazione collettiva. Giunto alla XXI edizione, il rapporto è suddiviso in 18 capitoli e 3 sezioni riguardanti i principali temi del mercato del lavoro e dell’occupazione. 

Nel rapporto sono messi in luce i riflessi dell’impatto della pandemia COVID-19 sul lavoro e sulle imprese, con un forte incremento del lavoro digitale e l’interdipendenza tra lavoro, salute e ambiente . 

I dati più drammatici riguardano l’occupazione giovanile con 2 milioni di Neet e quella femminile, già in una situazione critica pre-covid, con quasi una donna su due inoccupata, che si è ridotta di quasi 2 punti percentuali, non destano minore preoccupazione il mancato rinnovo dei contratti per oltre 10 milioni di lavoratori (77,5% del totale), l’inadeguatezza del sistema scolastico e formativo nella formazione delle competenze, l’aumento della povertà e delle disuguaglianze.

La crisi conseguente alla pandemia ha colpito circa 12 milioni di lavoratori tra dipendenti e autonomi, per i quali l’attività lavorativa è stata sospesa o ridotta, in seguito al lockdown deciso dal Governo per limitare l’aumento esponenziale dei contagi. Situazione destinata probabilmente a diventare esplosiva con l’interruzione della cassa integrazione e la fine del blocco dei licenziamenti.  

Per Tiziano Treu, presidente del Cnel,“dalla crisi generata dalla pandemia dobbiamo trarre insegnamenti per guardare avanti. Con il Covid abbiamo scoperto quanti buchi ci sono nella rete di sicurezza del welfare: sanità, ammortizzatori, sostegno alla povertà. In questo anno si sono moltiplicati gli interventi di carattere generale universalistico: una cosa ottima ma le diseguaglianze sono aumentate. Le fondamenta del mondo del lavoro sono ancora fragili - ha fatto notare Treu - ed esposte ancora agli impatti esterni. Le politiche del lavoro devono essere universalistiche ma va fatta un'analisi sulle distorsioni. Questa riflessione dovrà essere centrale nei prossimi mesi. Va ricalibrato il sistema del welfare e la protezione del reddito ma va anche perseguita la connessione tra politiche attive e configurazione di un mercato lavoro più resistente agli shock”. 

Fonte: CNEL