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Excelsior 2018: Forte disallineamento tra domanda e offerta di lavoro


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In inglese si dice “mismatch”, in italiano disallineamento tra domanda e offerta di lavoro”, ed è un fenomeno sempre più diffuso nel mercato del lavoro made in Italy. In sostanza le aziende cercano una specifica professionalità ma, nonostante l’alta disoccupazione non riescono a trovarla.

Un fenomeno posto in evidenza periodicamente dal Sistema Informativo Excelsior Informa nato dalla sinergia tra ANPAL e Unioncamere per quantificare il fabbisogno occupazionale e formativo espresso dalle imprese su tutto il territorio nazionale.

Secondo il rapporto annuale, nel 2018 ben il 26% degli oltre 4,5 milioni di contratti, che il sistema produttivo era pronto a concludere, è saltato perché non c’era la persona con la qualifica richiesta, percentuale per altro in aumento di 5 punti percentuali rispetto al 2017.

Guardando alla lista delle professioni più difficili da reperire, non mancano le sorprese. Analisti e progettisti di software ( il sistema imprenditoriale ne potrebbe assumere il 60% di più se solo li trovasse ), sono preceduti dagli insegnanti di arte e materie letterarie ( la difficoltà di reperimento sale al 65,6% ).

Il problema è diffuso in tutta Italia e coinvolge le regioni del Nord, dove il mercato del lavoro è più competitivo ed efficiente, così come le regioni del Sud, solitamente ancorate alla ricerche di profili più tradizionali. I dati mettono ormai in evidenza come il sistema formativo non riesca tuttora ad accompagnare le trasformazioni in atto nel mercato del lavoro.

Alla trasformazione 4.0 delle tecnologie bisognerebbe accompagnare una trasformazione dei percorsi professionali che preparano al mondo del lavoro. Il mercato del lavoro richiede una forte specializzazione tecnica e una serie di skills, come la capacità di lavorare in gruppo e la propensione alla mobilità; dal canto loro i soggetti preposti alla formazione professionale, le politiche attive e la rete dei servizi per il lavoro devono sostenere le persone non solo nella ricerca della prima occupazione ma anche nel successivo percorso di carriera attraverso la formazione continua.

Nei prossimi anni, prevede il rapporto, nella digitalizzazione e nella sostenibilità si concentreranno il 30 % dei contratti, quasi tutti rientranti nell’ambito di Industria 4.0. Mancano specialisti in scienze informatiche, fisiche e chimiche oltre a ingegneri e operai specializzati. Più il lavoro è di responsabilità più sembra che la ricerca sia difficile ( leggi Previsioni occupazionali e professionali in Italia nel medio-lungo termine 2019 – 2023 ).

Fonte: UNIONCAMERE - Sistema informativo Excelsior