Il Ministero del lavoro e delle Politiche Sociali ha pubblicato al termine del mese scorso la nota sulle comunicazioni obbligatorie relative al terzo trimestre del 2022, in cui si registrano 3 milioni e 155 mila attivazioni, a cui si aggiungono oltre 229 mila trasformazioni a Tempo Indeterminato, per un totale di 3 milioni e 384 mila attivazioni.
Da più di due anni si sta ponendo l'attenzione su un fenomeno che, da mera tendenza d'oltre oceano, è diventato un trend globale e consolidato : " la Great Resignation ". Il fenomeno delle grandi dimissioni, avvertito dapprima nei paesi anglossasoni, trova riscontro nei dati relativi alle comunicazioni obbligatorie.
Le dimissioni mostrano ancora una tendenza crescente: sono state 562.258 nel terzo trimestre, in aumento del 6,6% rispetto allo stesso periodo del 2021 (+35 mila). Se si sommano le dimissioni del terzo trimestre a quelle del primo (518.574) e del secondo trimestre (582.181), si arriva a 1,663 milioni, dato in crescita del 22% rispetto ai nove mesi del 2021, quando le dimissioni erano state in tutto 1,359 milioni. Ulteriore dato da tenere in considerazione è quello che riguarda il genere : nel terzo trimestre le dimissioni volontarie tra le donne sono aumentate del 10,1% rispetto al +4% dei colleghi maschi.
Tra le cause di cessazione dei rapporti di lavoro, le dimissioni costituiscono, dopo i contratti a termine, la quota più alta.
Purtroppo, risalgono anche i licenziamenti: tra gennaio e settembre 2022 sono stati circa 557 mila contro i 379 mila nei nove mesi del 2021, con un aumento del 47% rispetto ad un periodo in cui era però in vigore il blocco.
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