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Dal Fondo SURE aiuti per 1,5 mil di imprese e 30 mil. di lavoratori


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SURE è uno degli strumenti adottati da Bruxelles nel corso della crisi Covid-19 per sostenere finanziariamente gli Stati membri nei vari regimi di riduzione dell'orario lavorativo e misure analoghe, in risposta alla crisi economica dovuta alla pandemia. 

Secondo le ultime stime della Commissione UE, aggiornate al 1° aprile 2021, il fondo Sure nell’intero arco del 2020 ha sostenuto tra i 25 e i 30 milioni di persone, circa un quarto degli occupati nei 18 stati membri beneficiari. Le risorse sono state utilizzate da almeno 1,5 milioni di imprese e, secondo le stime, i paesi che ne hanno goduto hanno risparmiato 5,8 miliardi di euro di interessi rispetto all'ipotesi di finanziare queste misure con debito nazionale. L'Italia, in particolare, ha risparmiato già 2,8 miliardi sui 21 erogati per interventi a supporto dell'occupazione. 

Finora la Commissione ha proposto la concessione di prestiti per un totale di 94,3 miliardi a favore di 19 Stati membri, di cui 90,3 miliardi già autorizzati a beneficio di 18 paesi UE. Di questi, l'Italia è di gran lunga il maggiore beneficiario del programma, con prestiti autorizzati e in via di erogazione per un totale di 27,4 miliardi di euro. I finanziamenti richiesti dal nostro paese nell’ambito del programma SURE contribuiscono a coprire le spese di una serie di misure anticrisi adottate dal Governo, tra cui la cassa integrazione per tutti i lavoratori dipendenti, le indennità per lavoratori autonomi di vario tipo, collaboratori sportivi, lavoratori domestici e intermittenti, i contributi a fondo perduto per autonomi e imprese individuali, il congedo parentale, il voucher baby sitter. 

Dopo le prime due erogazioni a favore dell'Italia, una da 10 miliardi di euro ad ottobre e una da 6,5 miliardi a novembre 2020 accompagnate ciascuna dall’emissione di obbligazioni a titolo SURE , il 2 febbraio la Commissione europea ha annunciato lo sblocco di un terzo prestito da 4,5 miliardi di euro. L'operazione rientrava nella prima erogazione del 2021 della Commissione europea, che ha autorizzato il riconoscimento di 14 miliardi di euro a favore di nove Stati membri. Il 16 marzo l'Esecutivo UE ha annunciato la quarta erogazione a favore dell'Italia, per un importo di 3,8 miliardi di euro, nell'ambito di una tranche di pagamenti da 9 miliardi di euro destinata a sette Stati membri. Oltre all'Italia a beneficiarne sono stati Repubblica Ceca (1 miliardo), Spagna (2,87 miliardi), Croazia (510 milioni), Lituania (302 milioni), Malta (123 milioni) e Slovacchia (330 milioni). 

La quinta tornata di pagamenti è stata annunciata il 30 marzo: in tutto 13 miliardi di euro a favore di sei Stati membri, di cui 1 miliardo alla Repubblica Ceca, 2,2 miliardi al Belgio, 4,06 miliardi alla Spagna, 2,47 miliardi all'Irlanda, 1,4 miliardi alla Polonia e 1,87 miliardi all'Italia. 

ACDR